di Anna Maria Colonna
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La natività in un pugno di sabbia.
Granello dopo granello, dodici scultori internazionali diretti da Richard Varan hanno realizzato a Jesolo, in piazza Marconi, un intero presepe. C'è voluto quasi un mese perché l'opera prendesse forma. Nella sua leggerezza, la sabbia parla il linguaggio minuzioso e attento dell'arte. Lo fa aprendo la finestra sul mare, senza che si lasci toccare dall'immensa distesa vestita d'inverno.
Oggi, giornata dell'albero e del presepe, i cittadini della laguna veneta hanno tagliato il nastro, inaugurando la loro scultura. Dal 2002, anno dopo anno, i migliori artisti si danno appuntamento in Veneto, a Jesolo, per mettere le mani in sabbia e per tirare fuori statue e forme. Non a caso l'evento ha preso il nome di Sand nativity, Natività di sabbia.
E fa un certo effetto pensare che queste statue, composte da miriadi di granelli capaci di disperdersi al primo soffio di vento, possano durare fino al prossimo 31 gennaio, giorno in cui è prevista la chiusura al pubblico della mostra.
Quest'anno, in occasione del Giubileo della Misericordia, accanto al presepe, gli scultori hanno dedicato una statua di sabbia anche a papa Francesco.
L'ingresso è libero.