venerdì 12 aprile 2013

Matera, città dei Sassi… e delle rondini

di Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it 

Fotografie: Ivano D'Ortenzio

Matera, chiesa di San Pietro Caveoso
Ricordi. Sensazioni. Emozioni. Profumi. Canzoni. Una città è tutto questo. È lo sguardo che le posiamo addosso. Una città ha il colore del nostro stato d’animo ed il ritmo della giornata trascorsa a contemplarla. Per me Matera è la città delle rondini. Anche d’inverno. Anche con la neve. Credevo di conoscerla ed, invece, l’avevo solamente sfiorata. Non mi ero accorta che la profondità è fatta d’infinito e che conoscere significa lasciarsi andare.

Qualcuno mi ha insegnato a guardare Matera con gli occhi chiusi. Matera antica, Matera dei Sassi, tracce splendide di un affascinante passato.

Matera delle rondini.



Matera, chiesa agostiniana
M’incammino, persa tra i pensieri. I flash di alcune macchine fotografiche mi riportano alla realtà. La curiosità si fa strada. Di fronte a me, gli antichi Sassi, e, sullo sfondo, un cielo al tramonto. Rimango senza fiato. Chiudo gli occhi e sento le rondini. Sento il loro volo, che sfiora i tetti di quella meravigliosa antichità. Sento la brezza delle sere estive. L’emozione volteggia nell’aria simile ad una piuma. E le rondini continuano a cantare la canzone della libertà.

Giovanni Pascoli, nel 1884, scriveva: «Delle città in cui sono stato, Matera è quella che mi sorride di più, quella che vedo meglio ancora, attraverso un velo di poesia e malinconia».

E, Carlo Levi, nel 1952, aggiungeva: «Chiunque veda Matera non può non restarne colpito tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza».



Matera, panoramica Sassi
Una città unica, incantevole ed incantata.

Entrata a far parte, dal 1993, del patrimonio Unesco, Matera è abitata sin dal Neolitico. Passeggiare nel suo centro storico significa viaggiare nel tempo per incontrare il passato.

Mi ritrovo nel cuore della città, nel Sasso caveoso, uno dei due quartieri del rione Sassi (l’altro è il Sasso barisano). Le sue case-grotte sono scavate nella roccia calcarea ed è questa la particolarità del centro storico. Il nome, probabilmente, deriva dalle cave e dai teatri classici, dal momento che la sua disposizione richiama un anfiteatro romano.



Matera, chiesa agostiniana
Mi sembra di essere il personaggio di un presepe a grandezza d’uomo. Intorno a me, silenzio. L’aria che si respira ha qualcosa di magico, di indescrivibile.

Il Sasso barisano, dalla parte opposta e sull’orlo di una grande rupe, è ricchissimo di portali scolpiti e di fregi.

Tra i due quartieri del rione Sassi c’è il colle della Civitas, il punto più alto della città, sulla cui sommità si trova la Cattedrale, risalente al XIII secolo. Di fronte, il cielo delle rondini.

Scelta da Pier Paolo Pasolini come set del suo Il Vangelo secondo Matteo (1964) e da Mel Gibson per The Passion of the Christ (2004), Matera è un affresco dipinto nella roccia.



Matera, panoramica Sassi
Un paesaggio di pietra mi circonda. Sembra venuto fuori chissà da quale fiaba. Gioco della natura in cui l’uomo si confonde con la terra che abita.
Riesco a guardarlo solamente con gli occhi chiusi. 


Matera, il Duomo
Matera, Sassi al buio

Matera, panoramica Sassi
Matera, chiesa di San Giovanni
Matera, piazza del Sedile e conservatorio
Matera, festa della Bruna
Matera, panoramica Sassi
Matera, il Duomo
Matera, belvedere di piazza Vittorio
Matera, chiesa di San Francesco
 Colonna sonora: The Cranberries, Ode to my family

























3 commenti:

  1. Di Matera mi affascina il linguaggio dell'intimità, che arriva diritto alla sensibilità di ognuno di noi. Eppure è così nuda essenziale, la città, quasi di poche parole, con qualche affresco colorato da un colore tenue attraverso cui traspare il carattere dell'abitante. Penetrandola, è come se mi stesse consegnando per un attimo se stessa, insieme ai suoi odori e colori. E le rondini , coi loro voli fulminei - quasi a voler fendere i secoli, in un tentativo estremo di riappropriarsi di qualcosa che appartiene ad un’umanità che si corrompe -completano il quadro. Unico. Irripetibile. Matera mi trasforma. Per un attimo divento artista. Tanto da non voler tentare nemmeno l’avventura dello scatto fotografico. E’ con me . Fa parte di me. E’ nei miei occhi, nella mia mente. Tilde Pomes

    RispondiElimina
  2. Ottimo post, Anna Maria.
    Da materano e operatore turistico di questo territorio apprezzo molto quello che hai scritto e come l'hai scritto..brava!
    Mi sono permesso di condividerlo qui www.facebook.com/pages/Guida-Matera/493745720647932

    Ti aspetto presto di nuovo a Matera.
    Ciao

    Luigi Mazzoccoli
    www.guida-matera.it

    RispondiElimina
  3. Grazie Luigi, Grazie Tilde. Matera incanta ogni volta che la si guarda... sembra un bozzetto dipinto secoli fa, ma sempre nuovo. Impossibile non scriverne.

    RispondiElimina