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Regalarsi un viaggio a Natale. Uno di quei viaggi pensati e, poi, puntualmente «mancati». Arriva il momento in cui fai la
valigia e vai. Cammini, incontri, torni e cammini ancora. Vale la pena partire per
portarsi a casa un po’ di consapevolezza in più. Portare indietro l’allegria,
la bellezza dei luoghi, un paesaggio fotografato dalla memoria perché mostra
orizzonti a colori. E pensi che nulla può fermarti perché si riparte, eccome se
si riparte. Respiri a pieni polmoni e la penna inizia a scorrere senza limiti d’inchiostro.
Viaggiare incrocia tempi e persone. Abbraccia storie, spesso le cambia. Traccia
sentieri.
Assisi è la pace all’ombra del monte Subasio. È silenzio
ghiacciato dall’inverno umbro, che porta a spasso i pensieri riscaldandoli al
fuoco dei camini. È essenzialità semplice e bellezza senza fronzoli. Assisi è
storia e fede. È cultura disseminata tra le strade rugate del centro storico. È
cioccolata calda a mezzanotte e torta al testo mangiata al volo. Assisi è un
viaggio in undici che non smettono di ridere perché nella valigia hanno messo l’entusiasmo.
È testimonianza che fa riflettere, che tiene svegli anche quando gli occhi si
chiudono sull’intensità della giornata. È cercare di vedere quanto più
possibile in meno di tre giorni… che poi non ricordi il numero infinito di
fotografie scattate. Assisi è Francesco, patrono d’Italia. Assisi è Chiara.
Assisi è il festival internazionale della pace e il palio estivo di San Rufino,
con cortei, sbandieratori e tamburini che ricordano la divisione in terzieri
della città.
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Basilica di San Francesco |
Assisi è nel sorriso delle suore francescane missionarie del
Cuore immacolato di Maria, che accolgono a braccia aperte nelle stanze semplici
della loro casa. Ed è il teatro «Metastasio» e la stretta di mano di Carlo
Tedeschi prima del musical «Notte di Natale 1223».
Assisi è Santa Maria degli Angeli, il santuario disteso
nella verde pianura umbra che abbraccia l’omonima basilica cinquecentesca. All’interno
dell’edificio, costruito per accogliere i pellegrini che giungevano da ogni
parte del mondo in occasione del perdono di Assisi, sorge la Porziuncola, la
chiesetta in cui Francesco pregava. Qui il santo consegnò il saio a
Chiara, dando origine all’ordine delle clarisse. Annesso alla basilica, un
museo che custodisce dipinti di Giunta Pisano e Cimabue.
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Nei pressi della chiesetta di San Damiano |
Assisi è la basilica di Francesco, il luogo che dal 1230
conserva le spoglie del santo. E quella in stile gotico dedicata a Chiara, che
ospita la tomba della santa. Il duomo della città si trova in piazza San
Rufino, mentre alla periferia meridionale sorge la chiesa di San Damiano. Qui si
custodisce il crocifisso che avrebbe «parlato» a Francesco. Qui sarebbe stato
composto il testo poetico più antico della letteratura italiana, noto come «Cantico
delle creature». Assisi è anche nelle sue frazioni. È a Rivotorto, a circa
tre chilometri, poco più di mille abitanti. Nel santuario quattrocentesco si può
ancora vedere il tugurio, la costruzione in pietra in cui Francesco sembra
abbia dimorato per qualche anno, quando decise di abbandonare la vita agiata.
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Cattedrale di San Rufino |
Assisi è a Montefalco, ringhiera dell’Umbria, cittadina
famosa per i vigneti e per il Sagrantino. A Montefalco l’ultimo saluto prima
del rientro in Puglia, davanti ad un piatto di pasta al forno preparata dalle
clarisse del monastero di San Leonardo. Scambio di esperienze e di sorrisi, di strette
di mano accoglienti e già un po’ nostalgiche per l’esperienza che sta per
concludersi.
Tornare, in fondo, significa ripartire. Poche cose in
valigia, zeppa, però, di voglia di andare. L’essenziale, questo conta. Il resto
lo dà il paesaggio e lo danno le storie che animano i luoghi. Infiniti.
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Ad Assisi |
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Ad Assisi |
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Ad Assisi |
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Chiesa di San Damiano |
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Verso l'eremo delle carceri |
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Verso l'eremo delle carceri |
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