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6 aprile 2009. Il terremoto distrugge L'Aquila e miete 309 vittime. Un documentario di Francesco Paolucci con testimonianze ed immagini (qui). Per non dimenticare.
6 aprile 2009. Il terremoto distrugge L'Aquila e miete 309 vittime. Un documentario di Francesco Paolucci con testimonianze ed immagini (qui). Per non dimenticare.
Sono tornata in quel campo. Oggi. A quattro anni dal sisma. È diverso e sempre uguale. Non c’è più chi ci aspetta per la colazione. E mancano le tavolate dell’ora di pranzo. Un treno di ricordi viaggia con me su questo treno. Con l’acqua che scorre accanto alle rotaie. Con la musica. Note ascoltate e cantate di sera sotto le stelle… il nostro tetto.
Ora sì, posso dirlo. Mi manca L’Aquila
quando manco dall’Abruzzo per lunghi periodi. Mi fecero piantare un fiore,
quando arrivai a Pile. Il terreno era divorato dalle macerie. Dovevamo «svuotarlo»
e piantare fiori. Poi la cena da preparare per centinaia di persone. E la
partita a carte con Maria, che ci aspettava sotto la verandina del suo camper. «Non
metterò più piede in un edificio», ripeteva. E i pentoloni da lavare a
Paganica, il pranzo da distribuire.
Molti di quei sorrisi li ho ritrovati. Sono l’immagine più bella che mi lega a questa regione. E ho ritrovato i gesti semplici, il piacere di una chiacchierata sotto un tetto di stelle. Ho ritrovato i racconti di quella notte e la paura che si prova quando le scosse fanno tremare il cuore. Una paura che non conoscevo e che, dall’estate del 2009, ho deciso di condividere con chi continua ad avvertirla. Ho ritrovato anche qualche lacrima. L’Abruzzo mi ha insegnato la semplicità.
Colonna sonora: Artisti uniti per l'Abruzzo, Domani
Da Paesaggi d'Abruzzo - L'Aquila, la città negata
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