di
Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it
Fotografie di Giuseppe Cannoni - Il reportage si può leggere anche su Paesaggi d'Abruzzo.
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Castelluccio di Norcia |
«Sono nato in bianco e nero, continuo a colori». Giuseppe Cannoni rivela con convinzione il segreto dell’eterna giovinezza. Un elisir a
prova di scatto, che ha nella fotografia la formula magica. Marchigiano ottantenne
trapiantato in Abruzzo per lavoro, Giuseppe sta dietro l’obiettivo «da più di
settanta anni. Fotografo da una vita - racconta con schiettezza - e metto tutto
nel cassetto. Non amo rendere pubblico ciò che faccio per passione». Per
passione, sì. Perché Giuseppe, nel lavoro, ha seguito un'altra strada. Il
diploma da perito agrario gli è stato utile per diventare dipendente della «Federconsorzi».
Impiego a cui avrebbe preferito una carriera nel mondo della musica e del
canto.
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Paesaggio abruzzese |
Voce e sorriso vanno a braccetto e la dicono lunga sul suo
primo amore, la
Leica. «Sono un fotografo amatoriale - sottolinea - e non adoro
il digitale. Giro con una macchinetta tascabilissima». La sua attenzione per i
dettagli rende ogni immagine un bozzetto da incorniciare. Sensibilità e
delicatezza danno luce alle istantanee che conserva.
Giuseppe scatta e non scarta. Durante qualche manifestazione,
è riuscito a collezionare anche più di mille fotografie. Archivia tutto, perché
«nulla va sprecato». Non viaggia per fotografare. Fotografa mentre viaggia. Qualsiasi
tipo di viaggio egli compia, anche nella quotidianità. Fotografa dal balcone di
casa o attraverso il finestrino del treno. Non spreca attimi e, negli attimi,
intinge la curiosità per attingere particolari. «Notavo l’arcobaleno nel
cielo», si lascia scappare durante la chiacchierata. Curiosità, madre di ogni
incantevole fotografia.
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Marocco |
Ora Giuseppe vive a Montesilvano (Pe) con la moglie e con
miriadi di scatoloni, zeppi di pellicole fotografiche e di diapositive. Ha due
figli e tre nipotine. «Nel mio archivio disordinato non so quante immagini ci
siano», aggiunge. È facile perdere il conto, quando qualcosa non si può contare.
Nella lunga lista delle sue conoscenze, cita Mario Giacomelli,
Gianni Berengo, Franco Fontana, alcuni tra i maggiori fotografi italiani. Con
loro ha seguito dei workshop, fondando, negli anni Ottanta, il gruppo fotografico
«Leica».
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Il mondo di Ambrosia e Salvatore |
Giuseppe trasforma la luce di ogni giornata in lezione di
vita. «Mi piace immergermi nella solitudine del paesaggio e fotografarlo. E per
me - continua - tutto il mondo diventa paesaggio, luoghi e persone». Ha
superato la paura dell’aereo negli anni Ottanta, quando si è iscritto ad un
concorso fotografico in Kenya. Da allora, il mondo ha fatto ingresso nel suo
obiettivo: Marocco, Argentina, Patagonia, Cambogia, Vietnam, Birmania. In
Italia, Umbria, Marche, Toscana, Abruzzo, Umbria, Molise. «Ogni posto nuovo va immortalato
perché riesci a conoscerlo attraverso i colori. Sono il primo ad arrivare e
l’ultimo ad andare vie da sagre e feste popolari», commenta.
bellissimo lavoro da stampare, corniciare e fare una mostra in giro d'italia.
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