La testimonianza di un giovane altamurano
di Donato Grassi
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Duomo di Milano |
Distinguere la passione dall’arte non è semplice, ma, ogni volta che guardavo quell’immenso monumento, pensavo che qualcosa di bello, di affascinante, si culla nella nostra Italia. Prima o poi sarei
andato a vederlo dal vivo! La parola
«Milano
» mi faceva venire sempre in mente il Duomo. Avevo sei anni quando sono andato nella città lombarda con i
miei genitori, ma i ricordi appaiono troppo teneri e spezzettati per poter assaporare quella
grandezza unica. Promisi di tornare, un giorno... ma, forse, non ci ho
mai creduto fino in fondo. Alla fine il destino ha deciso per me. Dovevo assolutamente visitare la Milano che tanto mi tormentava.
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Milano, stazione centrale |
Trovai, così, un aiuto importante per realizzare il più grande sogno della mia vita. In ambito lavorativo. Mi portava proprio a Milano. Occasione
irripetibile. Fissai la data di partenza e, con una paura tanto grande quanto
il desiderio di vittoria, pensavo al viaggio verso la grande città. Notte dopo notte.

Arrivò l'ora fatidica. Il
biglietto aereo tra le mie mani, così come l'emozione. Il Duomo era lontano, ma
lo sentivo vicino. Prima volta in aria, percorso e tempo
«volati». In aeroporto mi aspettava mio zio, a cui rivelai subito il desiderio che avevo. Pomeriggio. Mi fu consigliato di riposare per il
colloquio lavorativo del giorno seguente, poi avrei avuto modo di visitare la città.

La sera passò in un batter d'occhio, tra polenta e cotoletta alla milanese. Mi misi a
letto. Dovevo essere ben riposato e pronto per la prova che mi attendeva. La sveglia suonò alle sette, un classico per chi lavora a Milano. Subito mi alzai, feci colazione. Mio zio era già pronto per
accompagnarmi al colloquio. La tensione bussava alla porta. Non ci avevo pensato
molto negli ultimi mesi, preso dalla bellezza di Milano, del Duomo. Ma ero lì per realizzare il mio sogno lavorativo. Non potevo fallire. Fu tutto molto bello e sbrigativo. Lasciai il
curriculum e feci una buona impressione ai titolari dell'azienda, che potevano garantirmi l'affiliazione ad una società di informatica.
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Milano, la Madonnina |
Pronto, finalmente, a visitare la città. Il punto in cui mi trovavo appariva distante da quel Duomo tanto immaginato e
sfiorato con gli occhi da bambino. Ogni angolo era pieno di persone in giacca e cravatta in corsa verso metro, orari e destino. Le ammiravo entusiasta,
felice di stare solo, in una città che mi piaceva, che mi regalava serenità. Improvvisamente i passi mi portarono lì, davanti al Duomo. Emozione alle stelle! Avevo la sensazione di poter toccare la Madonnina, piccola e
distante, con un dito. Era tutto un susseguirsi
di scale e scalini, ma non sentivo la fatica. La visita durò mezz'ora, quanto basta per tornare con i piedi per terra.
La vita mi ha riportato a Milano per un'operazione, subita e superata con successo. Destino volle che, uscendo dalla camera d'ospedale, notassi in lontananza la bellissima Madonnina. Tornerò a visitarla tutte le volte che vorrò. Il desiderio è di stabilirmi qui, con il lavoro in una mano e i sogni nell'altra.
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