Di viaggi per quella missione del 1997 a Spello (Pg) ne effettuammo altri due. Avevamo in gran parte soddisfatto le richieste delle clarisse di Vallegloria. Dal sindaco di Altamura (Ba), la nostra città, ci era stata data ampia disponibilità a donare altro. Rientrammo dal primo viaggio con la richiesta di insegnanti e genitori spellani di provvedere all’arredo di due aule scolastiche per bambini di prima elementare. Dopo un mese circa, avendo provveduto ad Altamura all’acquisto di piccoli banchi, sedioline, penne, quaderni, matite, due cattedre, due lavagne e tanto altro, organizzammo il secondo viaggio, certi di poter sopperire almeno in parte alle richieste dei cittadini di Spello. Ogni viaggio comprendeva derrate alimentari per le clarisse.
All’arrivo a Spello, fummo accolti nella piccola piazza del paese da autorità e cittadini, che ci ringraziarono calorosamente. Prima di ripartire, scaricati i viveri per le suore, fui graziato del secondo dono dei tre ricevuti nei viaggi in Umbria. Questa volta, una meravigliosa icona di Madonna col bambino, che donai al Vescovo della Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti. Il terzo ed ultimo viaggio di quella missione lo effettuammo il 13 dicembre del 1997 per presenziare alla cerimonia che riuniva i vari enti accorsi in aiuto di Spello. Questa volta la delegazione era composta dal Sindaco e da un Assessore con rispettive consorti, dal responsabile della Protezione civile di Altamura, da due Vigili urbani e dalla mia famiglia.
Tra alpini veneti, volontari della Protezione civile lombarda ed emiliana, volontari liguri e marchigiani, sul piccolo palco del minuscolo teatro faceva bella mostra di sé la bandiera del Comune di Altamura, unica città meridionale a partecipare a quella missione. Prima dei saluti, non poteva mancare una visita di tutta la delegazione al convento di Vallegloria. Anche questa volta ricevetti un dono, racchiuso in una scatola di cartone. La badessa, però, mi vietò di vederlo fino al mio arrivo in Puglia. Ubbidii, ma la curiosità per tutte le nove ore di viaggio era tanta!
Arrivato ad Altamura ed entrato in casa, il mio primo gesto fu quello di curiosare nella scatola per capire che cosa contenesse: un meraviglioso volto di Cristo inciso su un pezzo di tronco di acero che custodisco gelosamente, opera di uno scultore brasiliano. Immagine realisticamente impressionante e struggente, con una lacrima sul volto, simbolo di quelle che, con parte del nostro cuore, avevamo lasciato a Spello.
Antonio Lorusso
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