L'orologio segnava le due di notte quando fui prelevato da
casa mia da alcuni amici. Si accingevano, forse per la prima volta come me, a
vivere una nuova esperienza. Ero il capo della spedizione che, dopo vari ed
intensi preparativi, guidava un gruppo di uomini in direzione Centro,
esattamente verso Spello, in provincia di Perugia, ad una manciata di
chilometri da Assisi. La colonna si componeva di vari mezzi: due autoarticolati
che trasportavano, ciascuno, una grande roulotte, un furgone della Protezione
civile carico di ogni ben di Dio - dal vestiario a vari generi alimentari - un
pulmino, sempre della Protezione civile, in cui viaggiavamo io ed altri tre
amici, tra i quali il conducente. Ovviamente quest'ultimo era il mezzo in testa
alla colonna. Seguiva un mezzo della Polizia municipale con due vigili, dotato
di lampeggianti per segnalare di notte la presenza dell'autocolonna.
I mezzi erano collegati via radio per comunicare eventuali
anomalie, ma tutto procedeva bene, anche perché io, come capo spedizione,
proponevo soste ravvicinate per un caffé utile a tenere svegli i conducenti. Il
tempo, in quell’ottobre del 1997, fu abbastanza clemente e ci permise di
procedere speditamente, pur nel massimo rispetto dei limiti di velocità a cui
tenevo tanto. Al mattino, alle otto circa, giungemmo ai piedi di una simpatica
cittadina. Si stagliava in tutta la sua bellezza su di una collina circondata
da tanto verde e dal monte Subasio, generoso produttore del prezioso marmo
rosa.
Un particolare che mi colpì, prima di addentrarci per
l’unica via percorribile in questa meravigliosa cittadina dal chiaro profumo
della lussureggiante natura umbra, fu la limitata capacità di transito che
offriva la porta di accesso alla città. Già immaginavo quali difficoltà avremmo
dovuto affrontare per passare con i grossi mezzi che trasportavano le roulotte.
Ma non mi persi d’animo e, con l'aiuto di due Vigili urbani, affrontammo la
salita, giungendo nella piazzetta del Municipio. Qui fummo ricevuti dal
Sindaco, a cui chiesi dove fosse ubicato il convento di Vallegloria, istituto
cui erano diretti gli aiuti, così come deciso all’unanimità dal Consiglio comunale
di Altamura (Ba). All'indomani del terremoto in Umbria, avevo proposto
all'assise consiliare di portare aiuti agli amici terremotati ed il Consiglio
aveva individuato Spello come meta degli stessi aiuti. Il Sindaco incaricò due
Vigili spellani di accompagnarci al convento.
Le clarisse ci accolsero con grande entusiasmo, ma, se
potemmo scaricare alimenti e vestiari, non fu altrettanto facile con le
roulotte, che non riuscivano a passare dal portone di accesso al convento.
Intervennero i Vigili del fuoco di Foligno (Pg), che imbracarono le roulotte e,
sollevandole per oltre tredici metri, altezza del muro di cinta, le deposero
nel giardino. Terminato il lavoro, io soltanto ebbi accesso alla parte della clausura e
potei rendermi conto del danno che il terremoto aveva procurato a quel
convento, la prima casa di Santa Chiara.
Spello (Pg) |
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