mercoledì 24 ottobre 2012

Verona, nelle lettere a Giulietta il mondo racconta l'amore



Le segretarie di Giulietta
Louise e Mattia si sono conosciuti durante la seconda guerra mondiale, al momento dell’invasione tedesca della Francia. Lei francese, lui soldato italiano. Nemici per la Storia, non hanno più dimenticato quell’incontro, nonostante le diverse strade intraprese. A distanza di anni, i loro passi di nuovo impressi sullo stesso sentiero. Louise è madre e moglie, ma porta nel cuore le emozioni della giovinezza. Di Mattia conosceva solo il nome e il paese d’origine, nell’Italia meridionale. Le è bastato questo per prendere carta e penna e per scrivere al Club di Giulietta. In seguito a numerose ricerche, una delle segretarie è riuscita a recuperare il numero di un anziano signore che vive nel Nord Italia. Ha telefonato con il rischio che non fosse lui. Il silenzio dall’altra parte della cornetta è stato più eloquente di qualsiasi altra parola. Louise e Mattia si sono risentiti e forse incontrati.

Emozioni che passano e altre che restano. Racchiuse in frasi attese, ma inaspettate, o nel ritrovarsi di due persone dopo un’intera vita trascorsa a cercare. Possono durare attimi. O per sempre. Fa parte del gioco della quotidianità. I viaggi più intensi sono quelli vissuti senza «se» e senza «ma». I sentimenti non vanno sprecati. Lo testimoniano le tante lettere che ogni giorno, da tutto il mondo, arrivano a Verona, sulla scrivania delle segretarie del Club di Giulietta. Parole d’amore, ma anche di profonda solitudine, percorrono chilometri e chilometri in cerca di speranza e di consolazione. Nella maggior parte dei casi si tratta di spaccati tristi, vissuti in ambienti familiari difficili e violenti. Dall’Italia scrivono soprattutto donne, mentre da Francia e Stati Uniti anche uomini. Non mancano testimonianze di giovanissimi alle prese con i primi amori e con problemi in famiglia. O quelle di anziani e di donne intrappolate in rapporti stanchi, privi di emozioni.

A tu per tu con l’animo umano, le volontarie rispondono in varie lingue al linguaggio universale dei sorrisi e delle lacrime. Lo fanno nel tempo libero, a conclusione della loro giornata lavorativa. Qualcuna ha marito e figli, qualcun'altra è fidanzata o vive sola. Qualcuna ha deciso di continuare, altre sono andate via. Il nucleo delle veterane, le stesse interpretate nel film di Gary Winick «Letters to Juliet», è costituito da Marinella, Giovanna, Stefania, Manuela, Elena e Barbara. Ognuna con la propria storia e con la consapevolezza di aver ereditato da Shakespeare un compito fondamentale. Far parlare, ancora una volta, il sentimento più antico del mondo. Il loro è un viaggio quotidiano nelle parole e nell’animo umano.

Per Marinella Fredigoli «scrivere rappresenta una passione, un fuoco, un marchio». È la segretaria che ha visto nascere il Club. Esisteva già un gruppo di amici, tutti maschi all’epoca, cultori delle tradizioni e dell’arte. Ad animarlo, il veronese Giulio Tamassia. «Quando il Comune di Verona ha affidato a lui il compito, inizialmente sperimentale, di rispondere alle lettere, era all’incirca il 1990», racconta Marinella. Il Club aveva sede in una stanzetta messa a disposizione dal gestore di una scuola di musica. Ad aiutare Tamassia, poi andato in pensione, una studentessa messicana. Fu allora che arrivò anche la Fredigoli, appassionata archeologa dei sentimenti. «Ho letto e risposto a centinaia di lettere», commenta. «Non avevamo nemmeno il telefono, ma era bello, entusiasmante, come tutte le cose all’inizio. Come un amore che nasce di nascosto, si nutre di frammenti, di passione, di curiosità». Seguì, nel 1993, l’idea di indire un concorso annuale per San Valentino, premiando la lettera più significativa. Ed un altro, nel 1996, per romanzi editi che parlino d’amore. Poi l’esplosione del fenomeno delle lettere. Tutte archiviate e ben conservate. In realtà la storia risale al 1937, quando Ettore Solimani, custode della tomba di Giulietta, rispose al primo messaggio lasciato da qualche visitatore.

Marinella non può fare più a meno «di questo sguardo sull’animo umano». Viaggio che rimbalza da un capo all’altro del mondo, inseguendo le infinite orme del sentimento universale dell’amore. 

Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it


Le segretarie di Giulietta con Amanda Seyfried, attrice protagonista del film «Letters to Juliet».





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