giovedì 26 settembre 2013

Nei letti freddi delle spose bambine

di Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it

A questo reportage, seguiranno ulteriori approfondimenti.




La sposa bambina indossa un velo di morte. Non sente piacere, soltanto dolore. Venduta allo sguardo beffardo di un uomo maturo, vorrebbe sognare. Non può. Il tempo dei giochi è finito. Mai cominciato. Se un tempo dei giochi ci fu. Sente mani ruvide sulla pelle. Rabbrividisce. Si ritrae. Sono abbracci che non conosce. Non appartengono all'età verde del sorriso spensierato. Viaggio nell'orrore.

La sposa bambina compirà otto anni domani. Lui ne ha quaranta. È la bambola sul suo letto per soli quaranta denari. Il prezzo spicciolo di un fiore sbattuto dal vento. Schiaffegiato dal mercenario di carne infantile all'ultimo turno di un giorno che muore. Infanzia negata e recisa, infangata per amore di troppa violenza. E il mondo tace. Si indigna, ma tace. Lascia cogliere fiori non ancora sbocciati e confusi con merce di scambio.

In molti paesi in via di sviluppo l'amore è un contratto senza sentimenti. La paura sostituisce l'emozione e la prima notte di nozze diventa l'incubo ricorrente di bambine di appena sei anni. Il loro «no» non conta, anche se urlato con gli occhi di uno sguardo inconsapevole. Perso nel vuoto. Contano le tradizioni, l'ignoranza e la parola di famiglia. Il bisogno di mangiare.

Donne in fasce senza istruzione, si ritrovano sole davanti a problemi di salute dovuti a rapporti sessuali troppo precoci. Rottura dell'utero, prolasso uterino. Tante perdono la vita per complicazioni durante il parto. E si vergognano per l'urina che non riescono a trattenere. Hanno fistole vescico-vaginali causate, il più delle volte, dalla pressione della testa del feto o da una mancata assistenza medica nel periodo di gravidanza. Vengono abbandonate dai mariti e da quelle stesse famiglie che ne svendono corpo e anima. Arrossiscono per la loro incontinenza e restano isolate perché il cattivo odore rende difficile la convivenza. Acqua e sapone, nelle zone povere, sono un lusso che non tutti possono permettersi.

Yemen, Niger, Ciad, Bangladesh, Mali, Guinea, Repubblica centrafricana, Nepal, Mozambico, Egitto, Uganda, Burkina Faso, India, Etiopia, Liberia, Camerun, Eritrea, Malawi, Nicaragua, Nigeria, Zambia, Arabia Saudita e Afghanistan.Una lista infinita del dramma che conta ancora tanti altri paesi del Medio Oriente.

In India le «nozze bambine» vengono celebrate all'alba, di nascosto. Sono illegali, ma molto frequenti, e coinvolgono spose con meno di cinque anni. Le lacrime bagnano il velo che circonda il loro volto. Non hanno occhi per guardare negli occhi il futuro marito. Uno sconosciuto molto più grande, qualche volta vedovo, qualche altra violentatore. In Etiopia spesso le bambine vengono stuprate e poi reclamate come mogli.


Il coraggio di fare un passo in avanti non manca. E non mancano storie anonime di donne che hanno intrapreso battaglie legali - poi vinte - per riannodare la vita all'infanzia perduta. Molte hanno esalato l'ultimo respiro in una pozza di sangue. Picchiate e uccise solamente per aver tentato la fuga dall'orrore. 

È il viaggio della mortificazione. E della vergogna dell'uomo che diventa animale. Nonostante la ragione.

Le fotografie, del premio Pulitzer Stephanie Sinclair, sono state tratte dal sito della National Geographic.









Nessun commento:

Posta un commento