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Il mar Tirreno accarezza la Costa degli dei regalandole sfumature di insoliti colori. Viaggio a Capo Vaticano (VV), una delle più suggestive località della Calabria.
Il mare di Capo Vaticano
© Anna Maria Colonna
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La costa di Capo Vaticano
© Anna Maria Colonna
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Il percorso è lungo, ma voglio viverlo. Il sonno scompare.
Lo sguardo si posa sui paesaggi calabresi e su un cielo dalle mille sfumature.
Emozioni. Qualsiasi viaggio regala emozioni. Raccolte su un foglio. Sorprese da
una macchina fotografica. Persa nei pensieri, non mi accorgo di essere giunta a
destinazione.
Mi chiedo quali mani abbiano creato tale incanto. Il mare di
Capo Vaticano è incontaminato. I suoi colori possiedono una luce particolare. È come se il sole li avesse
imbevuti di splendore. Una sabbia fatta di granelli di tempo accarezza l’acqua.
Il mare di Capo Vaticano
© Anna Maria Colonna
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Situato tra il golfo di Sant’Eufemia e quello di Gioia
Tauro, l’altopiano del Poro, che ospita il promontorio di Capo Vaticano,
appartiene alla cosiddetta Costa degli dei. Spiagge bianchissime e scogliere a
strapiombo sul mare caratterizzano un paesaggio che non può lasciare
indifferente alcun visitatore. Lo scrittore veneto Giuseppe Berto, affascinato dalla
località, appartenente al comune di Ricadi, decise di trascorrervi il resto
della sua esistenza: «…ecco,
qui costruirò con le mie mani un rifugio di pietre e penso che in conclusione
questo potrebbe andar bene come luogo della mia vita e della mia morte».
Il mare di Capo Vaticano
© Anna Maria Colonna
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Ed è lo stesso Berto a spiegare l’origine del toponimo: «Penso
che Capo Vaticano si chiami Vaticano per la stessa ragione per cui un colle di
Roma si chiama alla stessa maniera: sacerdoti e indovini vi andavano a scrutare
il futuro, basandosi sul volo degli uccelli e altre cose. Duecento metri al
largo della punta c'è uno scoglio chiamato Mantineo, e in greco manteuo significa comunicare con la
volontà divina. Il Capo era un posto sacro, e lo è ancora, nonostante tutto». Secondo un’altra tradizione, il nome farebbe riferimento
alla grotta che ospitava un oracolo, Manteco, al quale si rivolgevano i
naviganti.
Capo Vaticano, tramonto sul mare
© Anna Maria Colonna
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La gente del posto è cortese e affabile. Mi indica luoghi da
visitare. Piccoli segreti da scoprire. Come la tipica cipolla rossa, la cui
dolcezza è dovuta alle proprietà del terreno di Capo Vaticano.
L’acqua scintilla. Il cielo pure. Il vento canta. Il faro fa
eco. Costruito nel 1870, sorge a circa 99 metri sul livello del
mare ed è visibile da una distanza di 23 miglia. Da lassù ammiro un bellissimo tramonto sull’isola di
Stromboli e noto come alcune spiaggette siano raggiungibili solo via mare.
Parte di questo tesoro, ora, appartiene a me. In riva ad
un’immensa distesa color dell’aria, ascolto l’acqua che mi culla i pensieri. In
balia di onde che collezionano pietre.
Il mio viaggio. Ma questo è solo l’inizio.
Di seguito, un video che mostra la Costa degli dei.
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