giovedì 17 luglio 2014

Dall'Olanda alla Puglia in bicicletta a due giorni dalla partenza

L'altamurano Antonio Denora racconta della sua iniziativa a Terre Nomadi

di Anna Maria Colonna
terrenomadi@gmail.com

La grinta fa da clessidra e scandisce i dettagli del viaggio. Inizia il conto alla rovescia per Antonio Denora, altamurano che per i suoi quarant'anni - compiuti il 21 giugno - ha deciso di concedersi un regalo davvero insolito. Zaino in spalla, cartina alla mano, partirà dai Paesi Bassi per raggiungere la Puglia in bicicletta. Non sarà certo una passeggiata pedalare per quasi tremila chilometri, ma il giovane biker sa bene che fatica e difficoltà verranno ricompensate da un'esperienza indimenticabile.

Nato e cresciuto ad Altamura, laureato in economia, Antonio nel 2010 ha deciso di trasferirsi a Leiden, tra Amsterdam e Rotterdam, in Olanda. Qui vive con la sua ragazza, olandese, e lavora in ambito contabile per una multinazionale. Proprio da Leiden partirà sabato mattina in solitaria per un'avventura a cui ha dato il nome di All the roads lead to Puglia

Tutte le stade portano in Puglia, per Antonio, che non abbandona mai «la positiva speranza di ritrovare una relocation futura» nella sua regione natale.

«Il percorso - spiega - presenterà maggiori difficoltà nell'attraversamento delle Alpi, che mi porteranno dalla Svizzera in territorio italiano. Il tragitto previsto mette insieme due itinerari indicati dagli autori olandesi Hans e Paul Reitsma. Devo ringraziare in particolare Hans, che ha saputo darmi tanti suggerimenti utili a facilitare la traversata, soprattutto nel tratto da Roma ad Altamura, il più complicato in quanto non molto bike friendly».

Antonio Denora con la sua bicicletta
Mappe, k-way, tenda, sacco a pelo, kit di riparazione e abbigliamento da bici saranno i suoi fedeli compagni di viaggio attraverso Olanda, Germania, Svizzera e Italia. Da programma, l'avventura dovrebbe durare tre settimane, ma per Antonio «questa non è una deadline rigorosa da rispettare. Pernotterò - aggiunge - preferibilmente in tenda o da amici, parenti, sedi di gruppi speleologici e da quanti, di buona volontà, incontrerò lungo la strada. Non escludo il couchsurfing». 

Un'idea, quella del viaggio in pedalata, che il giovane altamurano definisce ironicamente «folle». Follia a fin di bene perché dimostra «che in bicicletta si può arrivare ovunque. Devo ammettere - spiega ancora Antonio - che un po' di preparazione è necessaria. Infatti io percorro quotidianamente cinquanta chilometri per coprire la tratta casa-ufficio-casa. Un bel giorno, guardando il contachilometri, mi sono reso conto di averne percorsi più di quattromila. Sorridendo ho pensato che il numero corrispondeva alla distanza da coprire in bici per andare in Puglia e per tornare in Olanda».

Un altro importante input per affrontare l'impresa Antonio lo ha ricevuto dagli antichi romani. «I romani - sottolinea - costruirono a Leiden un castrum a difesa delle loro conquiste. Era conosciuto con il nome di Matilo e oggi ci sono ancora i resti, trasformati in un parco archeologico. I romani, seguendo il corso del fiume Reno, sono arrivati fino a Leiden già 2000 anni fa. Perchè non ripercorrere lo stesso itinerario per raggiungere Roma, poi la Puglia seguendo l'antica via Appia?».

Durante l'itinerario, Antonio raccoglierà anche dei fondi da donare a Save the children per sostenere i paesi africani. «Magari - anticipa progetti futuri?! - l'Africa potrebbe essere un'altra meta da raggiungere. Non importa quanto verrà raccolto, anche solo 100 euro rappresentano qualcosa in più per loro».

Lo staff di Terre Nomadi augura ad Antonio buon viaggio. Siamo convinti che la sua «folle idea» sia una scelta coraggiosa di vivere i luoghi «dal di dentro», in maniera alternativa, ecologica e solidale.




Nessun commento:

Posta un commento