di Anna Maria Colonna
Ore 16.25
Riconosco quell’accento che mi è tanto familiare. Treno
Pescara-Avezzano, osservo i paesaggi dai finestrini in corsa e il mio sguardo
viene rapito dalle montagne che si intravedono in lontananza. Chissà se sul
Gran Sasso c’è ancora neve, chissà quanta gente ci sarà oggi al lago di Scanno,
chissà se riuscirò a riabbracciare la signora Pina, chissà se riuscirò, prima o
poi, a ritrovare Lilia... tanta vita in pochi anni! Chissà... se solo avessi
saputo... Ora so solamente che mi sento a casa. Viaggio e serenità. Non posso
non dirlo in questo treno. Difficile ammetterlo dopo la tempesta. Ma io oggi
vedo il sole.
Ore 18.30
Respirare la vita a pieni polmoni di fronte alla Majella
ancora macchiata di bianco. Piove, una pioggia sottile e leggera che lava ogni
traccia di grigio. I confetti sono sprazzi di luce colorata, rendono ancora più
familiare il centro storico di Sulmona e l’imponente complesso dell’Annunziata.
Aspetto Stephanie, intanto assaporo l’atmosfera incantata
che si respira in Abruzzo. Qualcuno saluta pur non conoscendomi, avevo imparato
a farlo anch’io fino a qualche mese fa. La gentilezza ingentilisce luoghi e
animi.
Lungo Corso Ovidio, una distesa di bancarelle fa strada a
visitatori e cittadini. Prodotti tipici, profumi e voci invitano a fermarsi.
«Scusi, dico a lei, non può non assaggiare le olive di Cerignola, quelle
originali...». Mi giro e sorrido, mostrando la busta che porto con me e
che contiene un chilo di pane di Altamura.
Scambio due parole con Giuseppe, poi riprendo il mio cammino verso piazza Garibaldi. Tutto parla di ieri, tutto parla di domani. Ho la pelle d’oca, non ne conosco il motivo. Percorsi di vita che viaggiano alla velocità della luce, la stessa di un brivido.
Continua lunedì 15 giugno.
Qui la prima parte degli appunti di viaggio.
Qui la seconda parte degli appunti di viaggio.
Colonna sonora: Lindsey Stirling, Take flight
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