di Anna Maria Colonna
terrenomadi@gmail.com
31 maggio 2015
31 maggio 2015
Ore 8.44
Il sole
sorride alla giornata che inizia. Picchia forte, nonostante sia ancora
primavera. La musica corre sulle note di Elisa... corrono i pensieri e si
rincorrono in un gioco di entusiasmi, nostalgie, ricordi, tristezze. Chiudo gli
occhi e li riapro alla vita che ho deciso di riprendermi. E ho deciso di
riprendermela partendo proprio dai luoghi salutati appena qualche mese fa. Ogni
esistenza ha le proprie primavere, la mia comincia ora. Spesso si riparte
facendo qualche passo indietro per capire quale direzione imboccare,
soprattutto quando pensavi che la strada sarebbe stata un’altra. E lo pensavi
perché ci credevi fino in fondo.
Il verde
della campagna murgiana mostra il suo volto ancora assonnato e bagnato di luce.
Intanto la vita prende vita sulle strade. Paesi e città sbadigliano dando il
buongiorno al nuovo risveglio.
Toritto,
Grumo, Palo, Modugno. Arriverò a Bari con un po’ di anticipo, ho voglia di
respirare i colori del mare. Penso a quanto viaggiare aiuti l’uomo a fare i
conti con se stesso, con ciò che nella quotidianità non riesce più a vedere. O
che forse non ha mai visto. Viaggiare è raccogliere frammenti per ricostruire,
per ricomporre sogni e per rivedere progetti. Viaggiare è arricchirsi, scoprire
e riscoprirsi diversi. Porti con te, in questa corsa verso la bellezza della
libertà, la tua parte migliore e più vera, quella a cui stavi rinunciando.
Ritorno
per qualche ora in Abruzzo, la terra che per cinque anni mi ha fatto crescere e
sorridere, insegnandomi la semplicità dei gesti e incoraggiandomi ad ascoltare
il cuore. Tornerò con la consapevolezza di non aver sbagliato ad ascoltare il
cuore, perché i sentimenti, anche nei viaggi meno piacevoli, vanno sempre messi
al primo posto.
Mare e
cielo si confondono, hanno lo stesso colore. Non c’è sbuffo di vento e l’acqua
sembra una tovaglia poggiata su nuvole in trasparenza.
Bari.
Qualche pescatore è già all’opera da un pezzo e per strada il silenzio prevale
sui rumori. Per un attimo mancano i pensieri, esistono solamente passi. Un anziano
si avvicina e mi domanda l’orario. «Signorina, deve
partire?». Rispondo sorridendo: «Sì, ma per poco». Lui ribatte: «E chi lo può
dire? Io sono arrivato a Bari quarant’anni fa e... vede, non ho preso più
treni». Rifletto... chissà...
Viaggi e miraggi,
giochi di parole che mettono in ballo emozioni e sensazioni. Ho bisogno di un
cappuccino, di carta e penna. Scrivere è spogliare i ricordi e i pensieri,
vestendoli di novità e prospettive diverse. Più adulte, forse.
Continua venerdì 5 giugno.
Colonna sonora: Elisa, Stay
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