martedì 2 giugno 2015

Tra Puglia e Abruzzo, appunti di viaggio

Signorina, deve partire?

di Anna Maria Colonna 
terrenomadi@gmail.com

31 maggio 2015

Ore 8.44


Il sole sorride alla giornata che inizia. Picchia forte, nonostante sia ancora primavera. La musica corre sulle note di Elisa... corrono i pensieri e si rincorrono in un gioco di entusiasmi, nostalgie, ricordi, tristezze. Chiudo gli occhi e li riapro alla vita che ho deciso di riprendermi. E ho deciso di riprendermela partendo proprio dai luoghi salutati appena qualche mese fa. Ogni esistenza ha le proprie primavere, la mia comincia ora. Spesso si riparte facendo qualche passo indietro per capire quale direzione imboccare, soprattutto quando pensavi che la strada sarebbe stata un’altra. E lo pensavi perché ci credevi fino in fondo.




Il verde della campagna murgiana mostra il suo volto ancora assonnato e bagnato di luce. Intanto la vita prende vita sulle strade. Paesi e città sbadigliano dando il buongiorno al nuovo risveglio.



Toritto, Grumo, Palo, Modugno. Arriverò a Bari con un po’ di anticipo, ho voglia di respirare i colori del mare. Penso a quanto viaggiare aiuti l’uomo a fare i conti con se stesso, con ciò che nella quotidianità non riesce più a vedere. O che forse non ha mai visto. Viaggiare è raccogliere frammenti per ricostruire, per ricomporre sogni e per rivedere progetti. Viaggiare è arricchirsi, scoprire e riscoprirsi diversi. Porti con te, in questa corsa verso la bellezza della libertà, la tua parte migliore e più vera, quella a cui stavi rinunciando.



Ritorno per qualche ora in Abruzzo, la terra che per cinque anni mi ha fatto crescere e sorridere, insegnandomi la semplicità dei gesti e incoraggiandomi ad ascoltare il cuore. Tornerò con la consapevolezza di non aver sbagliato ad ascoltare il cuore, perché i sentimenti, anche nei viaggi meno piacevoli, vanno sempre messi al primo posto.



Ore 10.30


Mare e cielo si confondono, hanno lo stesso colore. Non c’è sbuffo di vento e l’acqua sembra una tovaglia poggiata su nuvole in trasparenza.



Bari. Qualche pescatore è già all’opera da un pezzo e per strada il silenzio prevale sui rumori. Per un attimo mancano i pensieri, esistono solamente passi. Un anziano si avvicina e mi domanda l’orario. «Signorina, deve partire?». Rispondo sorridendo: «Sì, ma per poco». Lui ribatte: «E chi lo può dire? Io sono arrivato a Bari quarant’anni fa e... vede, non ho preso più treni». Rifletto... chissà...





Viaggi e miraggi, giochi di parole che mettono in ballo emozioni e sensazioni. Ho bisogno di un cappuccino, di carta e penna. Scrivere è spogliare i ricordi e i pensieri, vestendoli di novità e prospettive diverse. Più adulte, forse.

Continua venerdì 5 giugno.




Colonna sonora: Elisa, Stay

 


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