mercoledì 12 dicembre 2012

Confetti di Sulmona, fra zucchero e anima

di Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it
Sulmona, fabbrica dei confetti Pelino
Il celeste dell’insegna e delle finestre ben s’intona con quello del cielo. Il sole fa da guida, non c’è nemmeno una nuvola. La intravedo in lontananza, dopo aver camminato per circa mezz’ora. Un inconfondibile profumo di zucchero invita ad entrare. Sono a Sulmona (Aq), davanti alla fabbrica dei confetti Pelino, noti in tutto il mondo per la loro genuinità e per una tradizione lunga 229 anni. Incuriosita e attratta dai colori delle vetrine, decido di intraprendere questo viaggio attraverso il gusto e il tempo. Sì, il tempo. Perché l’azienda conserva lo stesso tipo di lavorazione dal 1783, anno in cui è stata fondata.


Sulmona, confetti Pelino
Mi chiedo quale sia il segreto che rende tanto diversi i “confetti di Sulmona”. Nel 1992 la fabbrica Pelino con l’annesso Museo dell’arte e della tecnologia confettiera sono stati dichiarati Monumento nazionale dal Ministero per i beni culturali e ambientali. Ad accoglierci, la gentilezza del personale, indaffarato a riempire pacchi e buste per i numerosi acquirenti. Assaggio subito un confetto. Poi attraverso il lungo corridoio che conduce al Museo.


Sulmona, Museo dell’arte e della tecnologia confettiera
Prima sala. La parete è tappezzata di articoli di giornale, riconoscimenti e fotografie che narrano la storia dei fondatori e dei proprietari dell’azienda. Da Berardino agli attuali Mario, Marco, Antonio, Paola e Lucilla Pelino, l’azienda è stata trasmessa di generazione in generazione. Passeggio fra bomboniere del XIX e del XX secolo, composizioni artistiche fatte con i confetti, scatole di latta per citrato effervescente risalenti agli inizi del 1900 e vecchie confezioni per liquori. Mi ritrovo davanti ad un telefono a pile del 1913. È il primo usato da privati a Sulmona. Collegava la fabbrica con il negozio di paese.

Sulmona, i cannellini di Leopardi
Rapita dall’originalità dell’esposizione, visito la secondo sala. Dopo qualche passo, noto un telaio del 1875. Era impiegato per confezionare Rosari legati ad una tradizione del 1400, quella di annodare confetti di varia grandezza con la seta. Fra gli oggetti in mostra, macchine da scrivere, copialettere e la prima radioricevente di marca americana, nell’azienda a partire dal 1929. Alcuni particolare attirano la mia attenzione. In un piccolo recipiente sono conservati dei vecchi confetti cannellini di Sulmona. Appartennero al poeta Giacomo Leopardi, che ne gustò una parte poco prima di morire. Lungo le pareti della scalinata, inoltre, c’è un quadro che riproduce il complesso dell’Annunziata di Sulmona interamente fatto con confettini argentati. Nel 1860 lo stesso quadro era stato sistemato in un palazzo cittadino. Qui si fermò, per una notte, re Vittorio Emanuele II. Secondo un racconto trasmesso nel tempo, la mattina seguente il quadro fu ritrovato con qualche confetto in meno.


Sulmona, Museo dell’arte e della tecnologia confettiera
Una manciata di passi mi separa dalla terza sala, dove sono conservati gli antichi attrezzi per la produzione dei confetti. A partire dalla macchina per sbucciare le mandorle, seguita da quelle per argentare e per lucidare i confetti, dai mulini per la lavorazione dello zucchero, da caldaie e da attrezzi per fare i confetti a rosolio e ricci. Su uno scaffale, alcune “anime” da confettare, come nocciole, semi di anice e mandorle di Avola (Sr). È proprio questa la tipologia di mandorla utilizzata qui. La fioritura della pianta avviene a gennaio, quando le api non sono ancora nel pieno della loro attività. Il cioccolato, invece, proviene dal Belgio.


Confetti di Sulmona, lavorazione
Ma c’è ancora un’altra caratteristica che rende i “confetti di Sulmona” diversi dagli altri. Per produrne uno, occorrono quattro giorni. Gli ingredienti utilizzati sono zucchero a velo, acqua, “anima” e tradizione. Mancano l’amido e la farina, aggiunti di solito per velocizzare la lavorazione e per aumentare la quantità di prodotto finito. Ancora una volta la genuinità del passato risulta vincente. Provare per credere.

Il reportage si può leggere anche sul blog di Radio L'Aquila 1 (http://blog.rl1.it/?p=30475) e su L'Aquila Blog (http://www.laquilablog.it/confetti-di-sulmona-fra-zucchero-e-anima/15780-1212/).

 Si ringraziano Alessandro Di Nisio e Paesaggi d'Abruzzo (http://www.paesaggidabruzzo.com/).



Sulmona, Museo dell’arte e della tecnologia confettiera

Sulmona, Museo dell’arte e della tecnologia confettiera
Complesso dell'Annunziata di Sulmona in confetti
Sulmona, laboratorio di confetti Pelino
Sulmona, Museo dell’arte e della tecnologia confettiera

Sulmona, Museo dell’arte e della tecnologia confettiera


Sulmona, Museo dell’arte e della tecnologia confettiera
Sulmona, fabbrica Pelino
Sulmona, Museo dell’arte e della tecnologia confettiera
Sulmona, Museo dell’arte e della tecnologia confettiera
Sulmona, Museo dell’arte e della tecnologia confettiera


















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