domenica 3 marzo 2013

Sulla Transiberiana d'Italia, la ferrovia che tocca il cielo


di Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it

Stazione di Sulmona
© Anna Maria Colonna
Una spruzzata di neve imbianca le vette della Majella. Il paesaggio, ancora assonnato, fa da sfondo a pezzi di cielo appesi alle braccia degli alberi nudi. Sembrano foglie d’inverno pronte a vestirsi di sole. I rami intrecciano l’aria con fili invisibili. La partenza del treno rompe il silenzio della stazione di Sulmona. È  domenica mattina e siamo circa duecento. Anche da Roma, Pescara, Terni. I vagoni delle tre carrozze firmate «Trenitalia» profumano di fresco. Le chiamano «arrampicatrici dell’Appennino». Ci aspetta il viaggio di un’intera giornata. Sulmona-Isernia-Sulmona, passando per le atmosfere incantate di due parchi nazionali, Majella e Abruzzo, Lazio, Molise.

Transiberiana d'Italia, panorama
© Anna Maria Colonna
Le nuvole preferiscono cedere il posto ai colori della primavera non ancora nata, riflessi sulla neve. Man mano che si sale, la distesa di bianco aumenta, fino a coprire ogni straccio di terra. Viaggiamo sulla Transiberiana d’Italia, la ferrovia più alta dello Stivale dopo il Brennero, con il picco di 1268 metri della stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo. È il primo treno che fa questa tratta dall’Abruzzo dopo la sospensione, a dicembre 2011. Un itinerario ripercorso in occasione della sesta giornata nazionale delle ferrovie dimenticate. Pronto ad essere messo nuovamente in gioco da chi si batte contro la politica dei «rami secchi». Perché tagliare la Transiberiana, sopravvissuta alla guerra, significa tagliare anche i paesaggi che la circondano.

Transiberiana d'Italia, Gran Sasso dal treno
© Anna Maria Colonna
Molti finestrini restano abbassati. Non si può rimanere indifferenti all’arte della Natura, imbattibile autodidatta. Prima fermata, Campo di Giove. Lungo il tragitto, il Gran Sasso fa bella mostra di sé all’orizzonte. Alla stazione, la neve per poco non arriva alle ginocchia. Il freddo pizzica piacevolmente senza penetrare nelle ossa. La pineta che fa da sfondo sembra sia stata voluta come riparo dei treni dalle bufere.


Transiberiana d'Italia, verso Palena
© Anna Maria Colonna
Crostini con crema di tartufo, miele e ricotta ci accompagnano verso Palena, poi a Rivisondoli-Pescocostanzo e a Roccaraso. Il bianco acceca, ma i bambini non resistono alla tentazione di immergere le mani nella neve. Qualche adulto segue l’esempio, alzando ogni tanto lo sguardo per incrociare quello nascosto dei monti. Sembra di essere in un angolo di mondo che non è mondo. Tela incompiuta di un artista sconosciuto. Alfedena-Scontrone. Castel di Sangro. Si viaggia al ritmo della musica suonata da un gruppo di giovani a bordo del treno, tra assaggi di pane di farro e un pizzico di miele tartufato.

Visita alla riserva di Montedimezzo 
© Anna Maria Colonna
San Pietro Avellana-Capracotta. Siamo in Molise. Scendiamo per visitare il Museo di scienza e natura e la riserva naturale di Montedimezzo. Cervi, daini, poiane e cinghiali seguono la nostra presenza con occhi attenti. Ci saluta un gruppo di abeti bianchi con aghi a pettine.







Sosta breve per ripartire alla volta di Isernia. Un vocio meravigliato rallegra il treno e rimbalza sui silenzi non più assonnati, ma assolati, del paesaggio. Qualcuno parla delle stazioni di sosta della Transiberiana. Racconta che a Pescocostanzo, all’ora del tramonto, le frasi gridate vengono restituite dall’eco. Abruzzo incantato.

 Isernia, officina del tempo libero © Anna Maria Colonna
Carpinone. Isernia. Qui l'Officina del tempo libero è un museo degli attrezzi ferroviari e un diario di bordo della storia della Transiberiana. Inaugurata nel 1892, faceva parte di un progetto che, attraversando la dorsale appenninica abruzzese e molisana, avrebbe collegato le «terre di mezzo» a Napoli. 129 chilometri, 58 gallerie, 103 ponti e viadotti, 374 acquedotti, ponticelli, paravalanghe e cavalcavia, 21 stazioni. E una tavolozza di colori in cui intingere, ogni tanto, i ricordi.

Isernia © Anna Maria Colonna
Abbiamo un po’ di tempo per visitare Isernia. In una delle piazze, ci imbattiamo nella statua di Celestino V, eremita sul monte sacro di Sulmona, il Morrone, e patrono della città molisana. È primissimo pomeriggio e nel centro storico passeggiano in pochi. Prendiamo un caffè, manca mezz’ora al fischio del treno. Si torna a Sulmona, ma con il buio del cielo limpido e stellato. Nei vagoni, l’esperienza racconta se stessa, negli sguardi sorpresi dei passeggeri. 

«È talmente bello qui», si lascia scappare ad alta voce una signora seduta all’ultima fila. Qui, dove la Transiberiana è stata relegata fra i «rami secchi». Ma sono proprio i rami secchi a far più rumore quando qualcuno li calpesta.

Terre Nomadi ringrazia «Transita Onlus» ed il presidente, Francesco Tufano, «Le Rotaie del Molise» e il tour operator «Molise Discovery», che hanno organizzato il viaggio di domenica 3 marzo, battendosi per salvare la Transiberiana d'Italia. Il prossimo viaggio è in programma il 14 aprile (per informazioni, 327 5843233). Si ringrazia Paesaggi d'Abruzzo, che ha dato risalto all'iniziativa, promuovendola sin dalle prime fasi organizzative.


Transiberiana d'Italia, nel treno
© Anna Maria Colonna
Stazione di Introdacqua
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, nel treno
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, panorama
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, panorama
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, Gran Sasso dal treno
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, Gran Sasso dal treno
© Anna Maria Colonna

Transiberiana d'Italia, Majella dal treno
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, Campo di Giove
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, Campo di Giove
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, neve a Campo di Giove
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, Campo di Giove / Majella
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, Campo di Giove / Majella
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, Quarto Santa Chiara, inghiottitoio
© Anna Maria Colonna

Transiberiana d'Italia, Palena
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, Palena
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, Pescocostanzo
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, fermata Rivisondoli / Pescocostanzo
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, fermata Rivisondoli / Pescocostanzo
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, fermata Rivisondoli / Pescocostanzo
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, fermata Roccaraso
© Anna Maria Colonna
Sulla Transiberiana d'Italia, Gianni
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, Alfedena / Scontrone
© Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, fermata Castel di Sangro
© Anna Maria Colonna


Transiberiana d'Italia, fermata San Pietro Avellana / Capracotta
© Anna Maria Colonna

Visita alla riserva di Montedimezzo © Anna Maria Colonna
Visita alla riserva di Montedimezzo © Anna Maria Colonna

Visita alla riserva di Montedimezzo © Anna Maria Colonna
Visita alla riserva di Montedimezzo © Anna Maria Colonna
Visita alla riserva di Montedimezzo © Anna Maria Colonna
Visita al museo di scienza e natura di Montedimezzo © Anna Maria Colonna
Visita al museo di scienza e natura di Montedimezzo © Anna Maria Colonna
Transiberiana d'Italia, arrivo ad Isernia © Anna Maria Colonna

Isernia, officina del tempo libero © Anna Maria Colonna
Isernia, officina del tempo libero © Anna Maria Colonna
Emanuele Donatelli e Francesco Tufano © Anna Maria Colonna
Isernia, particolare © Anna Maria Colonna
Isernia, statua dedicata a Celestino V © Anna Maria Colonna
Isernia © Anna Maria Colonna
Isernia © Anna Maria Colonna

Isernia, particolare © Anna Maria Colonna
Castello di Pescolanciano, di ritorno a Sulmona © Anna Maria Colonna


































 
































































































































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