annamaria9683@libero.it
Cara Vita,
le parole
scorrono, semplicemente scorrono… dita che si muovono, veloci, sulla tastiera di
un muto computer, ascoltatore senza alcuna risposta. I pensieri si mescolano
alle domande, compagne dell’anima e del cuore.
Partire o restare. È il dilemma davanti al quale tanti hanno rallentato i loro passi, in attesa di un segno chiaro, esplicito, decisivo. Eppure… quanto è stata desiderata quella partenza! Quante sere trascorse a studiare per superare quel concorso o per fare quella professione! Ma, al momento del sì, ecco farsi avanti i se… e se sbagliassi ad inseguire un lavoro?
Partire o restare. È il dilemma davanti al quale tanti hanno rallentato i loro passi, in attesa di un segno chiaro, esplicito, decisivo. Eppure… quanto è stata desiderata quella partenza! Quante sere trascorse a studiare per superare quel concorso o per fare quella professione! Ma, al momento del sì, ecco farsi avanti i se… e se sbagliassi ad inseguire un lavoro?
Barattare la famiglia, la casa, gli amici, l'amore, le strade quotidianamente percorse con un lavoro?
Ogni persona ha un cuore, ed il cuore, al momento delle scelte, è messo a dura prova dagli affetti. Curiosità e paura si incontrano e si scontrano, generando ininterrotti terremoti, e maree, e bufere. Mari in tempesta.
Partire o
restare? È il bivio davanti al quale tantissimi giovani si soffermano
per un attimo. Quell’attimo che passeggia, silenzioso, sul sentiero delle
decisioni importanti.
La vita è un libro sul quale tutti possono scrivere: scarabocchi o poesie, quelle pagine compongono una storia che nessuno, nemmeno il protagonista, ha il diritto di cambiare. Ed, in fondo, il viaggio si compie ogni volta che la storia, la nostra storia, condita con il sale delle lacrime e con lo zucchero dei sorrisi, viene riletta.
Nessun luogo è lontano… reminiscenza di letture passate. Sì, è
vero. Nessun luogo è lontano quando il tuo mondo è vicino. Non è uno scontro
tra cuore e ragione. La passione, innamorata degli affetti, ma amante dei
sogni, sfida a duello se stessa, pur sapendo che, con il ferire l’amata, uccide
l’amante. E che, con il ferire l’amante, uccide l’amata.
Riflessioni di
un giorno qualunque. Il giorno qualunque di una qualunque persona. Il cielo è
lo stesso. Sempre quello, sempre immobile, puntellato di stelle anche quando il
suo immenso è nascosto dal velo bianco delle nuvole.
Restare…
partire… restare… partire… ci frena e ci incoraggia. Curiosità e timore. Non resta che vivere questa meravigliosa vita, le cui domande tessono inni,
i cui dubbi tessono racconti, le cui risposte tessono odi. Affinché ogni uomo
possa rendersi scrittore e poeta inconsapevole vivendo il libro della propria
esistenza. Sempre.
Cara Vita,
il tuo incedere
lento mal si adatta alla nostra corsa quotidiana. Tu, che le cose le gusti fino
in fondo. Tu, che sai ancora emozionarti davanti ai colori di un dipinto o al
suono di una sottile melodia. Tu cerchi di raggiungerci senza afferrarci,
perché sei Vita e la Vita
mai imprigiona.
Vita, nelle
partenze e nei ritorni, nei sogni e nei desideri, nelle domande e nelle
risposte, nel viaggio dell’uomo su questa incantevole terra, qui, in ognuna di
queste cose, tu dimori silenziosa. Ed è il silenzio di una bellezza che non ha
bisogno di parole.
Partiamo per
restare nei nostri sogni. E, nella partenza, gli affetti rimangono con noi. Restare è partire, partire è restare.
Lettera alla
Vita per la Vita. Scegliere
di partire o scegliere di restare? Partire. Tornare. Restare. Vivere.
Eppure di più non posso aspettare. Perché il restare, benché brucino le ore nella notte, è farsi ghiaccio e cristallo, è come rimaner prigioniero nella forma. Sarei felice di portarmi dietro ogni cosa che è qui. Ma come posso farlo? Non può una voce tirarsi dietro la lingua e le labbra che le diedero ala. Da sola deve tentare il cielo. E sola e senza il suo nido volerà l’aquila in alto, dentro il sole (K. Gibran, Il profeta).
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