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Volti segnati dalla stanchezza e da qualche lacrima arrivano
in ginocchio all’altare maggiore del santuario. Bambini, giovani, adulti,
anziani. Uomini e donne. Hanno percorso oltre trenta chilometri a piedi, da
Gioia dei Marsi a Pratola Peligna. Un giorno intero di cammino per vestire il
presente di passato. Il sole splende alto nel cielo quando i pellegrini si
fermano a Goriano Sicoli per pranzare. Le fontane imbevute di luce zampillano
in piazza Giovanni Paolucci e sembrano danzare al suono delle posate. Qualcuno
è già in piedi, pronto a ripartire. Qualcun altro siede con amici e familiari
intorno ai tavolini bianchi sistemati sotto le arcate. I bambini giocano con l’acqua,
contenti di partecipare ad un rito che appartiene anche a loro.
Aurelia e
Modesto, stessi occhi azzurro cielo. Lei si commuove quando spiega i motivi del
suo peregrinare: «Mio marito è stato miracolato, salvandosi da un brutto
incidente». Altre storie tessono la trama di questa tradizione, che si rinnova
a maggio di ogni anno. Colombo partecipa al pellegrinaggio dal 1981. Segue il
gruppo con la sua «Ape» trasportando zaini, acqua, viveri. Dodici anni li ha
fatti a piedi e ricorda quando i pellegrini di Gioia si fermavano a dormire nel
santuario di Pratola.
Intorno e lungo la strada che fa da bussola ai viandanti
regna il silenzio delle montagne. Qualche goccia di pioggia comincia a cadere,
mescolandosi alle gocce di sudore che solcano i visi. Alcune coppie si tengono
per mano. È l’antidoto contro la stanchezza. Il legame alle radici della
propria terra passeggia, silenzioso, sulla «spiaggetta» di Goriano, dove i pellegrini
iniziano a pregare in ginocchio. Nel cuore della natura, a pochi passi dalle
nuvole. Poi riprendono il cammino verso Pratola. Qui apriranno le celebrazioni in
onore della Madonna della Libera, entrando in ginocchio nell’omonimo santuario.
L’intero paese abruzzese partecipa alle manifestazioni. I negozietti del centro
storico preparano tavolate di bontà per accogliere i visitatori e i pratolani
che vengono da lontano. Restano aperti fino a tardi. Molti, in passato, si sono trasferiti altrove per
cercare condizioni di vita migliori. In Canada, anche in Argentina. A maggio
tornano alle radici per salutare la Madonna della Libera.
L’atmosfera sa di familiarità e di calore. Tutti salutano,
sorridendo. Tutti si conoscono e riconoscono gli sguardi nuovi. Sorpresi. Le
bancarelle colorano la parte antica del paese, le scuole sono chiuse e la
piazza pizzica le corde della musica con i concerti serali. La festa dura due
settimane e porta a Pratola gli abruzzesi dei Comuni vicini, anche per la
processione della domenica con la statua settecentesca della Madonna.
Nel 1500, un uomo
di nome Fortunato, contagiato dalla peste, si rifugiò nella chiesetta diroccata
di Torre, alla periferia di Pratola. Questa è la storia che si tramanda in Abruzzo. In sogno gli apparve una bellissima fanciulla
per annunciare la fine della malattia. «Io sono la vostra liberatrice», ripeteva. Al risveglio, Fortunato trovò un quadro raffigurante la stessa
fanciulla, con le mani giunte, che proteggeva sotto il manto uomini e donne in
preghiera. L’immagine, trainata da un
carro di buoi, venne portata a Pratola. Per accoglierla, nel 1540 fu
costruita una prima cappelletta, nel 1587 una chiesa più grande. Ma non bastò a
contenere tutti i pellegrini. Così, nel 1851, i pratolani posero la prima pietra del
santuario, quello che attualmente accoglie il quadro di Fortunato.
Viaggio di andata e ritorno nel cuore antico di un paese
abruzzese, allo spuntare della primavera sulle vette e ai piedi dei monti. I
fuochi di artificio sono strette di mano tra il «vicinato» e annunciano che
qualche tradizione si sta rinnovando. Non solamente a Pratola. L’Abruzzo ha le
radici forti, che sostengono alberi di intere generazioni. È l’Abruzzo «forte e
gentile» di Primo Levi. La regione dalla primavera incantata di Ernest
Hemingway. È l’Abruzzo che si lascia amare. E scrivere.
Qui i pensieri di alcuni giovanissimi pratolani.
Qui i pensieri di alcuni giovanissimi pratolani.
Piccoli pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna |
I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna |
Schizzo, la mascotte dei pellegrini © Anna Maria Colonna |
I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna |
I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna |
I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna |
I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna |
I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna |
I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna |
I pellegrini sostano a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
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I pellegrini in cammino a Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna |
Verso la "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna
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Alla "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna |
Alla "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna |
Alla "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna |
Alla "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna |
Alla "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna |
Alla "spiaggetta" di Goriano Sicoli © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, arrivo dei pellegrini al santuario Madonna della Libera © Anna Maria Colonna |
La devozione dei pellegrini © Anna Maria Colonna |
Piccoli pellegrini © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, il santuario © Anna Maria Colonna |
La devozione dei pellegrini © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, abbracci e commozione dopo il pellegrinaggio © Anna Maria Colonna |
Pratola, santuario Madonna della Libera, istituzioni © Anna Maria Colonna |
Pratola in festa © Anna Maria Colonna |
Pratola, santuario Madonna della Libera © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, processione © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, processione © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, processione © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, processione © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, processione © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, processione © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, processione © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, scorci e sorrisi © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, bontà © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, bancarelle © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, bontà © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, colori © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, bontà © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, colori © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, colori © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, passeggiando © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, pausa al bar © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, profumi e sapori © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, il santuario © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, rievocazione ritrovamento del quadro © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, rievocazione ritrovamento del quadro © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, rievocazione ritrovamento del quadro © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, rievocazione ritrovamento del quadro © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, pioggia © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, esposizione nel santuario © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, santuario © Anna Maria Colonna |
Pratola Peligna, festa della Madonna della Libera, santuario © Anna Maria Colonna |
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