lunedì 20 gennaio 2014

Le cottore di sant'Antonio, fra Trasacco e Collelongo


annamaria9683@libero.it

Trasacco (Aq), cottora
© Lucio Morisi
 
Fiaccole dal profumo casalingo dei camini riscaldano i marciapiedi di Trasacco (Aq). È tardo pomeriggio, il freddo abruzzese pungola le cottore fumanti per avere un piatto caldo di cicerocchi. Bancarelle di dolciumi e di panini addobbano i crocicchi delle strade, ancora vestite di luci e di decori natalizi. Per la festa del 16 gennaio, dedicata a sant'Antonio abate, il paese non si lascia sfuggire nemmeno un particolare. I settemila abitanti di questo borgo della Marsica celebrano insieme l'eredità del tempo. Poche luci restano accese nelle abitazioni. Tutti passeggiano per strada, guidati dalla musica e dagli odori buoni della tradizione. Sembra una serata di fine estate, sebbene l'inverno abbia da poco messo piede nell'anno nuovo. 

Trasacco (Aq), mascaritte © Lucio Morisi
Qualcuno si ferma e aspetta i mascaritte, il gruppo di cittadini mascherati che rievoca la lotta tra il diavolo e sant'Antonio, salvato dall'arcangelo Michele. Nel corteo popolare spiccano i bellarridere, due uomini che vestono i panni di moglie e marito. In passato, alcuni ragazzi erano soliti inscenare la battaglia tra il bene e il male andando di casa in casa e ricevendo, in cambio, formaggio, salami e manciate di spiccioli. Usanze e rituali rurali consegnano al presente il folklore di questa intensa giornata, che chiuderà i battenti a notte inoltrata.

Trasacco (Aq), piazza Umberto I © Lucio Morisi
Sacro e profano confondono gli orizzonti e i confini. Gli altarini con l'immagine del Santo hanno cornici di arance, frutto tipicamente invernale. Il vin brulé colora i bicchieri e non passa inosservata una schiera di dolci  preparati dalle famiglie del paese e distribuiti gratuitamente. Sul fuoco, grossi pentoloni in rame sbuffano nell'aria gelida, bollendo per ore chicchi di granoturco. Sono le quattordici cottore del paese, condite con la cordialità tipica degli abruzzesi. Spicca quella grande del gruppo degli alpini, in piazza Matteotti. Le luci del giorno abbracciano la sera con la cottora sotto le stelle, gara podistica a scopo benefico. Ai piedi del Monte Alto, affacciata sulla piana del Fucino, svetta la vecchia torre bizzarra e pittoresca, quadrata alla base ma tonda alla sommità. Essa - scriveva l'artista inglese Edward Lear - domina l'ampio lago, con lo sfondo del Velino in lontananza.

Collelongo (Aq), cottora © Anna Maria Colonna
La nebbia ovatta il paesaggio, mentre sta per accendersi la festa anche a Collelongo (Aq), paese di circa millecinquecento abitanti ad una manciata di chilometri da Trasacco. Qui il Santo protettore degli animali viene omaggiato fino all’alba del 17 gennaio. La parola d’ordine è ospitalità. La gente del posto apre le porte delle proprie abitazioni per offrire un piatto di cicerocchi bollenti a vicini e visitatori. Semplicemente acqua, sale e granoturco girato con enormi cucchiai in legno. I pentoloni in rame fumano su treppiedi sistemati nei camini e non per strada. Le case, addobbate con spighe, arance, uova e frutta secca, diventano luoghi di un’aggregazione semplice e genuina, proprio come succedeva in passato.

Collelongo (Aq), casa del tempo © Anna Maria Colonna
La fiamma che arde su due torcioni posti nelle piazzette del paese apre le danze dei festeggiamenti. Originariamente erano tronchi di quercia cavi riempiti con legna secca, fiaccole giganti che continuano a fare luce sulla processione dedicata a sant'Antonio. Ogni cottora ha un nome. C’è quella degli amici e dei vicoli degli ebrei, la casa del tempo, con gli abiti da sposa della nonna e le bambole di pezza a fare da guida. E mentre qualcuno intona la tradizionale canzone del Santo, qualcun altro racconta delle rescagnate. Alle sei del mattino del 17 gennaio, da ogni casa in cui è avvenuta la cottura del granoturco, esce una giovane «rescagnata», cioè vestita con il costume tradizionale appertenuto addirittura alla bisnonna. Ogni ragazza porta in testa un vaso di rame - la conca - abbellito con nastri e fiori e contenente i cicerocchi da offrire al Santo. Da qualche anno le conche e i costumi migliori vengono premiati.

La nebbia lascia il posto al fumo dei camini accesi e al profumo di lunghe tavolate imbandite. Il gusto della tradizione parla un linguaggio senza fronzoli. Quello silenzioso e instancabile della memoria.

Terre Nomadi ringrazia Americo Montanaro, assessore alle politiche sociali e all'urbanistica del Comune di Trasacco e presidente della sezione Unione italiana ciechi e ipovedenti della provincia aquilana. Guida fondamentale per la stesura di questo reportage.

Colonna sonora: John Legend, This time



Trasacco (Aq), piazza Umberto I © Lucio Morisi
Trasacco (Aq), mascaritte © Lucio Morisi
Trasacco (Aq), mascaritte © Lucio Morisi
Trasacco (Aq), mascaritte © Lucio Morisi
Trasacco (Aq), mascaritte © Lucio Morisi
Trasacco (Aq), alpini all'opera © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), cicerocchi © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), il gruppo degli alpini © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), cottora © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq) in festa © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), dolci preparati dalle famiglie © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), dolci preparati dalle famiglie © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), dolci preparati dalle famiglie © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), odor di vino © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), dolci preparati dalle famiglie © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), dolci preparati dalle famiglie © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), dolci preparati dalle famiglie © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), dolci preparati dalle famiglie © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), dolci preparati dalle famiglie © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), festa © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), angoli dedicati a sant'Antonio Abate © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), festa e castagne © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), chiesa dei santi Cesidio e Rufino © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), cottora in piazza Umberto I © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), mascaritte © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), mascaritte © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), mascaritte © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), mascaritte © Anna Maria Colonna
Trasacco (Aq), mascaritte © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), la cottora degli amici © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), la cottora degli amici © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), la cottora dei vicoli degli ebrei © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), tra i vicoli © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), anche gli animali in festa © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), anche gli animali in festa © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), cottora i vicoli degli ebrei © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), cottora i vicoli degli ebrei © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), cottora i vicoli degli ebrei © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), cottora i vicoli degli ebrei © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), cottora i vicoli degli ebrei © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), cicerocchi © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), la preparazione dei cicerocchi © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), torcione in piazza © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), la casa del tempo © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), nella casa del tempo © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), nella casa del tempo © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), nella casa del tempo © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), nella casa del tempo © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), nella casa del tempo © Anna Maria Colonna
Collelongo (Aq), la canzone di sant'Antonio © Anna Maria Colonna


































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