Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l'uomo deve poter viaggiare (Tarkovskij).
lunedì 29 settembre 2014
Puglia, quando si viveva in grotta
di Anna Maria Colonna terrenomadi@gmail.com Segni da proteggere. Tracce da riscoprire.
Testimonianze da valorizzare. Suggestivo percorso a tappe fra alcuni degli
insediamenti rupestri presenti nel territorio di Altamura (Ba).
Non sapevo. Eppure erano qui da secoli. Muti come la muta
roccia che indossano. Sono ancora qui. Immobili nello spazio. Mutati nel tempo.
Uno scempio che non può essere perdonato. A compierlo è stato l’uomo. Avrebbe
dovuto difendere le sue origini, invece ha taciuto. Gli anni continuano a
sgretolare antichi frammenti di storia. Le pareti affrescate rinunciano al loro
colore goccia dopo goccia. Le strade meno note si perdono nelle assolate
contrade della Murgia. Su di esse si perde lo sguardo dei «cercatori di
tesoro». Non sono in molti. Procedono
lentamente per cogliere l’invisibile. Quello nascosto nella terra. Quello
custodito gelosamente fra le rocce.
Perle di pietra. Sparse su un territorio silenziosamente
ricco. Gli insediamenti rupestri sono segni, tracce che l’uomo ha lasciato in
eredità all’uomo stesso. Un regalo senza prezzo. Un dono che, però, sta pagando
il prezzo dell’incuria. Chi visita questi luoghi, non può che rimanerne
innamorato.
Altamura (Ba) conta numerosi insediamenti rupestri,
abitazioni scavate nella roccia, testimonianza di una pratica antica quanto il
mondo, quella del «vivere in grotta». Tali meraviglie, ignote e
ignorate, sono ubicate in terreni di proprietà privata. Uno scrigno che può aprirsi al mondo e che
necessita del mondo stesso per tornare a vivere. Sono percorsi, brevi ma intensi, tracciati attraverso le mani dell’uomo e le braccia della Natura.
Un itinerario possibile si snoda fra insediamenti localizzati tutti
lungo via Carpentino (provinciale 41 per Laterza), a pochi chilometri da Altamura. Si parte
da masseria Losurdo (XV secolo circa). Attualmente funge da agriturismo e da
masseria didattica. Nelle annesse grotte, abitate sin dall’età preistorica, è
stato allestito un museo della civiltà contadina. La masseria conserva
un'antica cappella dedicata a santa Maria della Concezione.
Si prosegue verso la cripta di San Giorgio (Carpentino),
che, insieme al villaggio cavernicolo di Pisciulo, sfiora l’antico tracciato
della via Appia. La grotta ipogea è adorna di un ricco ciclo di affreschi,
realizzati nel XV secolo. Alcuni, di cui rimane ben poco, riproducono santi
senesi.
Il villaggio cavernicolo di Pisciulo risulta abitato
dall'uomo sin dall'età del bronzo. Il suo nome deriva dal torrente che scorre
nella parte sottostante e che riceve acqua di fogna della città. Un'intera
parete costellata di grotte, adeguate agli usi della vita agro-pastorale tipica
del territorio murgiano, rende davvero suggestivo il paesaggio circostante.
A pochi passi dalla masseria Jesce (XVI secolo), c'è la
cripta di sant'Angelo, dalle pareti interamente affrescate. Il doppio ciclo di
immagini è stato realizzato in parte nei secoli XIV e XV, in parte nel secolo
XVII.
Poche parole non bastano per descrivere un viaggio così
suggestivo. Occorre compierlo e, dunque, viverlo.
Un piccolo Documentario che è un Capolavoro!
RispondiEliminaGrazie, cara Lida! Sono i capolavori che il tempo ci consegna a rendere affascinanti anche i documentari. Un abbraccio.
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