venerdì 1 febbraio 2013

Biglietti gratuiti per la libroterapia

Il «treno» di Antonello e Kinga si ferma in Puglia

di Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it

L’odore buono del caffè si mescola al profumo dei libri freschi di stampa. Il bianco degli scaffali abbaglia, mentre osservo le bottiglie di vino dietro il bancone. Antonello e Kinga hanno il sorriso di chi è riuscito a realizzare un sogno. Luce nello sguardo, nonostante le difficoltà. Si sono messi in gioco. Lui psicologo, lei avvocato, con specializzazione in immigrazione. Lui pugliese. Lei polacca, ma nata in Canada. Marito e moglie con due splendide bambine. Occhi verdi entrambi. Il viaggio di un’intera vita da raccontare. E la comune passione per la lettura.

La libreria di Antonello e Kinga
Un cappuccino bollente saluta la mattinata. L’orologio segna le 9.30 quando entro nella loro libreria, inaugurata l’8 dicembre in via Annibale di Francia, ad Altamura (Bari). Hanno deciso di chiamarla «La Civetta», un animale saggio, nei silenzi e nei suoi voli notturni. I biscotti «fatti in casa» alla mia sinistra invitano a restare. Aspetto che Antonello finisca di preparare il caffè ad alcuni clienti. Intanto passeggio tra i libri. Stefano Benni, Margaret Mazzantini, Paolo Rumiz, Garth Stein. I classici. E la letteratura dedicata all’infanzia. Alla spiritualità. Mi perdo tra le pagine, senza accorgermi che il tempo passa. Kinga saluta con il suo sguardo allegro. Ci sediamo ad uno dei tavolini al centro della seconda saletta. Tè caldo o tisana bollente, abbinati ad una buona lettura, sono perfetti nelle serate invernali. Ma la libreria, spesso, diventa anche sala studio. «Accoglienza» e «incontro», i pass indispensabili per entrare a far parte del gruppo.


Antonello e Kinga
Antonello e Kinga si sono conosciuti in Israele. Una storia di viaggi e di soste, la loro. Lui ama leggere. Libri di letteratura fantastica, introspettiva e di spiritualità vanno e vengono nella biblioteca dei suoi 28 anni. Ha iniziato la scuola di psicoterapia a Bari. E lavora ad Altamura, in una comunità per minori italiani ed extracomunitari. Lei, 36 anni, è nata nei libri. Parla perfettamente il francese. Figlia di due professori universitari, abbina l’amore per la scrittura a quello per il teatro. Volevano trasferirsi in Canada, dove Kinga è stata procuratore dello Stato. Ma il lavoro li ha portati in Puglia. Viaggi interminabili.


La libreria di Antonello e Kinga, particolari
Maine, Cracovia, Parigi, Vancouver, Padova, New York sono i luoghi sfiorati da Kinga. Assisi, Gerusalemme, Ottawa, Firenze quelli toccati dai passi di Antonello. Torino li lega. Hanno vissuto il Piemonte per quattro anni. Dal matrimonio, nel 2009. Ora tornano a reiventarsi. Nella libreria che per tanto tempo è stata solamente immagine tra pensieri sempre in moto. Un contenitore insolito, dove leggere, incontrare, fermarsi. C’è un po’ di loro in ogni angolo. E il richiamo all’introspezione non manca. Come i giochi da tavola e di ruolo per chi ha voglia di stare in compagnia. La birra artigianale e i libri scelti titolo per titolo.


La libreria di Antonello e Kinga
Sogno e concretezza si perdono nel bianco delle pareti. Insieme alle idee che continuano a vivere nelle domeniche del pienone. Quando gli eventi particolari pensati da Kinga e Antonello attraggono giovani e non. È la freschezza della determinazione il segreto per partire. Per tornare. Per mettersi in viaggio da fermi. Dopo aver girato senza sosta. Con la mente e con l’anima. Nello spazio, tra le pagine. Passo dopo passo.

2 commenti:

  1. Bell'articolo Annamaria, ma sopratutto notizia curiosa e interessante.....se pensi che in via Annibale di Francia ci passo quasi ogni giorno (per accompagnare mia figlia a scuola-Sant'Antonio) e non mi sono mai accorta di questa new library! Complimenti ed in bocca al lupo ai "coraggiosi libroterapisti" che andrò a visitare certamente..

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  2. Grazie per l'attenzione, Marinella. La libreria è visibile dall'insegna azzurra. Si sta davvero bene. Ci si sente in famiglia. E per chi ama i libri, trascorrere mezz'ora lì è un toccasana. In fondo, viaggiare significa anche scoprire le cose belle che la propria città offre. A presto.

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