di Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it
Val Fondillo, sorgente © Anna Maria Colonna
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Val Fondillo, panorama © Anna Maria Colonna
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A pochi chilometri da Pescasseroli (Aq) c’è uno dei posti
più belli del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. La
Val Fondillo spalanca le sue braccia a chi
si avventura fra incantevoli sentieri d’acqua e di terra. Il sole del primo
pomeriggio accarezza un cielo completamente nudo. Lascio l’auto nel parcheggio
custodito del Centro Foreste per scegliere l’itinerario da percorrere. Sulla
cartina ne sono segnalati diversi. Variano a seconda del grado di difficoltà e
delle ore necessarie a raggiungere la destinazione. Uno porta al Monte Amaro,
alto 1862 metri.
Un altro conduce al Passo dell’Orso, dove è facile avvistare l’orso bruno
marsicano, soprattutto di sera.
Val Fondillo, sorgente © Anna Maria Colonna |
Decido di seguire il sentiero che conduce alla Grotta delle
Fate, cavità naturale creata dall’erosione dell’acqua ed incastonata fra muschi
e faggi. M’incammino verso le sorgenti Padura e Tornareccia, che sbucano
improvvise fra intrichi di rami e foglie. Sembra di stare sul pennello di un
artista. I colori vivi di questa natura selvaggia non possono passare
inosservati. A tratti immergo mani e piedi nei torrentelli che mi passeggiano
accanto per rubare alla natura sensazioni ed emozioni da portare nella mia
terra. Trattengo il respiro e sorrido. È qui che mi sento davvero a casa.
Val Fondillo, panorama © Anna Maria Colonna |
Il verde prevale in tutti gli angoli di questa valle. Il suo
nome deriva dalle tante sorgenti che alimentano il torrente Fondillo. Ognuna ha
leggende e segreti. Secondo gli antichi erano abitate da divinità come Pomona,
Vertumno e Lovaccia. Si racconta che nei pressi della sorgente Tornareccia vi
sia l’asilo di Callisto, la ninfa cantata da Ovidio nelle «Metamorfosi».
Val Fondillo, sorgente © Anna Maria Colonna |
Val Fondillo, rifugio di Acquasfranatara © Anna Maria
Colonna
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Riesco a scorgere solo impronte, soprattutto nelle vicinanze
dei torrenti, dove gli animali vanno ad abbeverarsi. Qualcuno ha avvistato
anche l’Aquila reale, che sfiora le cime più alte ed impervie. Il pomeriggio
vola, me ne accorgo dai colori accesi del sole. Dopo circa due ore di cammino,
sosto presso il rifugio di Acquasfranatara. Le voci della sera costringono a
tornare indietro. All’ombra dei faggi, liberi nella libertà di una natura
selvaggia, alcuni cavalli giocano a rincorrersi. Alla luce delle prime stelle,
mi rimetto in macchina. Un solo pensiero vibra nel ricordo della giornata
appena trascorsa. Il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è uno scrigno di
meraviglie.
Colonna sonora: Enya, Listen to the rain
Val Fondillo, flora © Anna Maria Colonna
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Val Fondillo, faggi © Anna Maria Colonna |
Val Fondillo, impronte © Anna Maria Colonna
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Val Fondillo, sorgente © Anna Maria Colonna
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Val Fondillo, cavalli © Anna Maria Colonna
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Val Fondillo, fungo © Anna Maria Colonna
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Val Fondillo, tramonto © Anna Maria Colonna
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Val Fondillo, sentiero © Anna Maria Colonna
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Il reportage si può leggere anche nel blog di Radio L'Aquila 1. |
Una bella descrizione! Congratulazioni per avere la possibilità di visitare questo luogo stupefacente!
RispondiEliminaGrazie davvero per l'attenzione! Terre Nomadi visita i luoghi - e ne parla - per invogliare a visitarli. Sicuramente l'Abruzzo offre meraviglie dal punto di vista naturalistico... da non perdere!
RispondiElimina