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Rocca Calascio (Aq) |
Qui. Dove cielo, nuvole e monti si confondono in un unico
colore. Ad oltre millequattrocento metri d’altezza. Non posso fare a meno di
fermare la macchina e di incantarmi di fronte a questo panorama. Mentre salgo
verso Rocca Calascio (Aq), un arcobaleno spezza le sfumature blu cobalto. In
lontananza piove e l’acqua rende le vette invisibili. La linea che divide mare
e ovatta è diventata il mio orizzonte. Mi stringo nella felpa. Sono i primi
giorni di settembre e la colonnina del termometro segna 15 gradi. La rocca non
è lontana, ma i colori di questo tramonto scorrono fra i miei pensieri. Ho
bisogno di carta e penna per non lasciarli sfuggire. Non riesco a descrivere le
sensazioni che provo. Rabbrividisco, ma non per il freddo. Tutto sembra così bello
da apparire irreale. Scrivo…
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Calascio (Aq) - Il borgo antico |
Le luci soffuse del paese cominciano ad accendersi. E
immagino questi posti innevati, quando il silenzio indossa l’abito bianco. Vorrei
essere qui in inverno, ma spesso non possiamo scegliere dove restare. Dipende
dal biglietto che la vita prepara. La destinazione la conosce solo lei. Dopo un
intero pomeriggio trascorso a Santo Stefano di Sessanio (Aq), su suggerimento
di un amico aquilano mi dirigo verso la vicinissima Calascio (Aq). Ancora con
la mente fra le viuzze di Santo Stefano, uno dei borghi più belli d’Italia,
cerco di orientare lo sguardo e di trovare il centro storico. Non ci vuole
molto, il paese è piccolo, conta circa duecento abitanti. Si può percorrere
interamente a piedi. Le stradine intrecciano case e scalinate che conducono
verso il borgo medievale. Domina il silenzio, quasi a voler fermare il tempo.
Il sole spezza le nuvole e le sfumature creano un effetto strano sulle
montagne. Sembra di assistere ad un’alba.
Chiedo indicazioni per raggiungere Rocca Calascio ad una
signora che, insospettita da presenze estranee, si sofferma sulla soglia della
sua abitazione. Mi consiglia di andarci in macchina, perché la destinazione non
è vicina. Due o tre chilometri. Lungo il percorso, tutto in salita, incontro
qualcuno che ha deciso di conquistare le altezze a piedi. Ne vale la pena, il
panorama toglie il fiato. Da una parte, la linea invisibile del cielo taglia
nuvole e luce. Dall’altra, un arcobaleno contende alle montagne lo sguardo dei
curiosi. Sotto, il vuoto. La rocca è stata scelta come set cinematografico di
film famosissimi, come l’americano «Ladyhawke» di Richard Donner. In effetti,
il paesaggio si presta bene alla macchina da presa. Quassù parla solo la voce
del vento. E l’eco rimbalza fra le vette del
Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
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Verso Rocca Calascio (Aq) |
Rocca Calascio, costruita intorno all’anno Mille, è una
delle più alte d’Italia. Mostra ai visitatori un torrione d’avvistamente quadrangolare
e il castello, che domina la valle del Tirino e l’altopiano di Navelli. Un
punto d’osservazione militare perfetto. I 15 gradi penetrano nelle ossa insieme
al respiro dell’aria. Le rocce a strapiombo mettono i brividi. Mi siedo
sull’erba, assaporando una insolita sensazione di libertà. Non ho voglia di
scendere, nonostante il programma di fine giornata preveda una cena a base di
lenticchie di Santo Stefano. In paese c’è la sagra dedicata ai famosi legumi e già
nel primo pomeriggio l’aria sapeva di pentoloni bollenti.
Santo Stefano di Sessanio è un gioiellino di epoca
medievale, costruito interamente in pietra calcarea bianca, opacizzata dal
tempo. Il paese sembra un abito confezionato su misura dei turisti. Ogni angolo
nasconde tesori da scoprire. Botteghe di antichi mestieri che invitano ad
entrare attraverso profumi di agrumi e di lavanda, locali stracolmi di prodotti
tipici. Il miele al caffè - squisito - offerto da un commerciante con la
passione per le api. Il borgo antico contiene il cosiddetto albergo diffuso,
camere in cui alloggiare sparse nel centro storico. E l’odore di vino buono del
Cantinone, con il vecchio camino che richiama l’atmosfera natalizia in piena
estate, non può passare inosservato. Il sisma del 2009, purtroppo, ha fatto crollare
il simbolo del paese, la torre medicea. Molti edifici hanno resistito al
terremoto perché i solai erano stati rifatti in legno per creare un albergo
diffuso, opera dell’imprenditore italo-svedese Daniele Kihlgren.
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Santo Stefano di Sessanio (Aq) - Il borgo antico |
Mi lasco trascinare dagli odori e dai sapori della sagra
dedicata alle lenticchie di Santo Stefano. Qualcuno spiega alla folla che il
paese fa parte del distretto delle Terre della Baronia, insieme a Barisciano,
Calascio, Castelvecchio Calvisio, Carapelle Calvisio e Castel del Monte. In questo
modo il territorio conserva la sua identità, derivante dall’antica appartenenza
alla baronia di Carapelle. È sera inoltrata quando rimetto in moto la macchina
per tornare a L’Aquila. Mentre mi dirigo verso il parcheggio, assaporo ancora
la zuppa di lenticchie accompagnata da quadratini di pane fritti. Nel
bagagliaio appoggio ricordi e sensazioni della giornata appena trascorsa. In
attesa di poterli rivivere nella scrittura.
Anna Maria Colonna
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Santo Stefano di Sessanio (Aq) - Il borgo antico |
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Santo Stefano di Sessanio (Aq) - Il borgo antico |
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Santo Stefano di Sessanio (Aq) - Il borgo antico |
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Santo Stefano di Sessanio (Aq) - Il borgo antico |
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Santo Stefano di Sessanio (Aq) - La Torre medicea |
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Santo Stefano di Sessanio (Aq) - Il borgo antico |
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Santo Stefano di Sessanio (Aq) - Posacenere nel borgo antico |
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Santo Stefano di Sessanio (Aq) - Tombolo |
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Santo Stefano di Sessanio (Aq) - Il borgo antico |
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Santo Stefano di Sessanio (Aq) - Passeggiando nel borgo antico |
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Santo Stefano di Sessanio (Aq) - Rievocazioni medievali nel borgo antico |
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Santo Stefano di Sessanio (Aq) - Nei locali del borgo antico |
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Santo Stefano di Sessanio (Aq) - Passeggiando nel borgo antico |
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Calascio (Aq) - Il borgo antico |
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Calascio (Aq) - Il borgo antico |
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Calascio (Aq) - Il borgo antico |
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Calascio (Aq) - Paesaggio al tramonto |
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Verso Rocca Calascio (Aq) |
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Rocca Calascio (Aq) |
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Rocca Calascio (Aq) |
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Paesaggio da Rocca Calascio (Aq) al tramonto |
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Rocca Calascio (Aq) - Arcobaleno |
Profumo d'antico, Nonna Peppina number one! ;-) Fabio
RispondiEliminaSì, sono dei posti bellissimi, meraviglie della natura, ti liberano da ogni ansia e aprono il cuore, la mente, lo spirito!!!
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