Fabio Castano |
Chi è Fabio Castano?
Ho 29 anni ed una laurea in Comunicazione politica e
sociale conseguita all’Università statale di Milano. Sono nato
a Gallarate, in provincia di Varese. Attualmente lavoro come educatore in
un centro ricreativo per adolescenti, ma ne ho già combinate di tutti i
colori: ho fatto il giornalista per un paio di anni per «La Provincia di Varese», ho collaborato con la rivista on line di viaggi «Il reporter», ho lavorato nella
comunicazione creando alcune campagne pubblicitarie. Ho viaggiato, adoro
viaggiare, e adoro scrivere. La mia prima raccolta di poesie si intitola «Luce
nel silenzio» (http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=761813). Ma scrivo di tutto: articoli, fiabe,
racconti. Il canale della scrittura è quello privilegiato nell’espressione
della mia anima. Negli ultimi anni, poi, il viaggio più bello, e più difficile, è
stato quello ancora in corso della ricerca di me, il viaggio della conoscenza e
della consapevolezza. Il viaggio che si fa andando dentro di sé, in modo che
l’andare fuori, poi, sia ancora più ricco e grandioso. Ringrazio
tutte le persone che mi hanno accompagnato fin qui, quelle che mi sono state o mi sono
vicine.
Quando sei partito per l'Irlanda? Per quanto tempo sei rimasto lì?
Ho messo piede in
quella bellissima terra il 9 settembre del 2007. Ricordo la data perfettamente,
ricordo l’istante in cui sono sceso dall’aereo e ho mosso i primi passi, come
se stessi imparando a camminare. E me ne sono andato un anno dopo circa, alla
fine di agosto del 2008.
Come mai hai deciso di lasciare l'Italia e di partire? Che cosa cercavi?
Come mai hai deciso di lasciare l'Italia e di partire? Che cosa cercavi?
Banale dire che
cercavo me stesso? Banale sì, ma è così. A posteriori, con un po’ più di
lucidità, posso anche affermare che allora la scelta non è stata quella di partire,
ma quella di fuggire da qui. Fuggire dai dolori, dalle tristezze, dalla non
conoscenza di sé. E’ più facile, a volte, andarsene e non affrontare il proprio
mondo interiore, piuttosto che guardare il labirinto complicato e incasinato che abbiamo
tutti dentro. In ogni caso il fuggire mi ha permesso di conoscere un paese
unico, meraviglioso, ospitale e con delle bellezze naturali da mozzare il
fiato. Quindi, se dovessi consigliare a qualcuno una bella fuga, direi proprio di
andare in Irlanda.
Come era la tua vita in Irlanda?
Come era la tua vita in Irlanda?
La mia vita in Irlanda
era così banale da essere meravigliosa. E una delle magie che ti permette di
intuire il vivere in un paese straniero è che ogni azione, anche la più
semplice, diventa una conquista straordinaria. Io, ad esempio, il primo mese ho
vissuto in una famiglia irlandese. Poi ho trovato lavoro come cameriere in un
fast food. E fare il cameriere in una lingua non tua, dopo le grandi difficoltà
iniziali a capire l’accento irlandese, mi faceva sentire felice per ogni ordinazione
che prendevo, per ogni cheeseburger che riuscivo a servire. Ho ancora il capellino stile anni '50 che ci facevano mettere al
ristorante, per intenderci sullo stile del locale Arnold di Happy days!
Magnifico!
E le tue giornate?
E le tue giornate?
Quando non lavoravo, giravo
molto per la mia città irlandese, Bray. Perdermi a zonzo in un posto nuovo era
stupefacente. Ti guardavi intorno e imparavi tantissime cose, come se fossi
stato catapultato in un mondo nuovo. Fare la spesa era imparare, andare in un
pub era imparare, chiedere informazioni era imparare. Insomma, tutte le cose
che nella nostra routine viviamo come scontate, stando all’estero si rivestono
di pura consapevolezza. Ho girato gran parte dell’Irlanda e dell’Irlanda del
Nord: ho visitato Derry, la Giant Causeway, Galway, Cork, la regione di
Wicklow, ovviamente Dublino. Il rammarico è di non aver visitato il Donegal, ma è
una buona scusa per poterci tornare in futuro.
Sei partito con una meta ed un obiettivo precisi?
Sei partito con una meta ed un obiettivo precisi?
No, onestamente no. Se
non quello di imparare bene la lingua. E, come spesso capita quando hai poche
aspettative, ottieni moltissimo da quello che poi ti ritrovi a vivere.
Come mai, poi, hai deciso di ritornare?
Come mai, poi, hai deciso di ritornare?
Diciamo che, quando
parti scappando da qualcosa, poi quel qualcosa torna sempre a chiederti il
conto. Ecco, sono tornato per saldare tutti i debiti con me stesso.
In che cosa ti ha cambiato questo viaggio?
In che cosa ti ha cambiato questo viaggio?
La cosa più bella che mi sono accorto di aver avuto in
omaggio da questa esperienza è che da allora non ho più dimenticato come si
sente uno straniero lontano da casa, in un paese straniero, senza punti di
riferimento, soprattutto all’inizio. Mi ha aperto molto la mente, mi ha fatto
vedere la realtà dall’altro punto di vista. E da allora ho sostituito
l’immagine dello straniero con quella del fratello, o del compagno di viaggio.
Come dire, siamo tutti sulla stessa barca. Quindi aiutare il prossimo, anche in
maniera disinteressata, è davvero un’esperienza unica, che consiglierei a tutti
una volta al giorno!
Che cosa è, per te, il Viaggio?
Pe me è qualsiasi esperienza che può aiutarti a crescere e a capire
chi sei realmente. A capire dove sta la tua gioia più profonda.
Che cosa è, per te, il Viaggio?
Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it
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