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Le immagini, di Luigi Casale, risalgono agli anni Settanta.
Le immagini, di Luigi Casale, risalgono agli anni Settanta.
Le mappe geografiche lo indicano anche come Santuario di
Gesù agonizzante. Non sono in grado di farne la storia in quanto mi mancano
elementi sufficienti, tuttavia mi piacerebbe sapere se sia sempre attivo, aperto
alle stesse finalità sociali ed educative, e in grado di offrire ancora
accoglienza alle famiglie. È ciò che oggi si dice turismo sociale e religioso,
e che io ho inventato 38 anni fa, data la conformazione della mia famiglia. Vi
ritornai, infatti, nel 1977, questa volta con la famiglia già formata. E per
tre anni di seguito trascorremmo lì la vacanza estiva. Era il tempo in cui
lavoravo a Roma.
A causa della nostra frequentazione di Casale Corte Cerro e
per la facilità con cui gli amici ricordavano la sede delle mie
vacanze in ragione della omonimia, un po’ per scherzo, un po’ per fantasia, mi
compiacevo nel dire che la vacanza la trascorrevamo nei nostri «possedimenti
d’origine» (se è vero, com’è vero, che dal dato topografico ci viene anche il
cognome).
Perché dei miei soggiorni a Casale Corte Cerro non vi
parlerò se non in funzione di quella grande
opera pittorica che si vede sull’esterno dell’abside della chiesa, la
parte più importante dell’intera architettura. Solo mi dispiace di dovervela
presentare mostrandovi immagini da me fotografate, che avevo fatto per me, per
i ricordi di famiglia. Foto che, quando le scattai, non sospettavo di dover
esporre attraverso questo moderno mezzo di pubblicazione (che, all’epoca, era
inimmaginabile). Foto che, nel frattempo, hanno perduto la loro luminosità.
Ciononostante, sebbene incomplete nella esaustività della documentazione e poco
chiare nella loro visibilità, le offro come stimolo a più approfondite
curiosità verso la conoscenza, sia della storia, sia del valore estetico, sia
del destino futuro della costruzione.
Premesso che l’interesse culturale è diffuso con pari
intensità in tutte le parti dell’opera architettonica - nelle soluzioni
abitative della struttura residenziale, nell’arredo, nella concezione della
chiesa, in tanti particolari dell’arredo religioso, in tutti gli altri
manufatti sistemati nel parco circostante - qui intendo illustrare solo l’affresco
(forse è una tempera) che gira intorno alla grande parete cilindrica (l’esterno
dell’abside). Accoglie il visitatore e il pellegrino che si recano al
santuario, sul viale d’accesso alla casa: la passione del Cristo di Théodore Strawinsky (1907-1989).
Essendo esso quella che più mi colpì. E l’unico del quale
custodisco le foto.
Colonna sonora: The Cranberries, Ode to my family
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