giovedì 27 marzo 2014

Viaggi, sogni e altre bellezze

di Anna Maria Colonna
annamaria9683@libero.it


La penna si aggroviglia nell’aria tiepida della primavera. Sembra un’imbarcazione che vaga senza sosta in cerca di pensieri da dipingere. Ha voglia di viaggiare. Lo sguardo la insegue con aria rassegnata e divertita, incurante di porti e porticcioli. Nel frattempo, il valzer dell’inchiostro traccia note sulla tavola bianca dell’alta marea, alla fioca luce di una lampadina. Chiaro di luna.


Improvvisamente ritrovo i riflessi del mio volto nello specchio di uno spicchio d’acqua, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore. A farmi compagnia c’è Arona, cittadina «appoggiata sul lago per caso». Scorci poetici disegnano il profumo dolce e intenso dei fiori, stesi all’ombra del «tunnel di legno intrecciato con glicini secchi». 


Ancora profumo, ma fresco di stampa. Un familiare suono di carta traccia sentieri  verso la vetta dell’Alpe Veglia, in Val d’Ossola. E qui, «in località San Domenico, un paesino amato dagli sciatori, ti fermi a mangiare polenta e cervo, coccolato dall’aria frizzante di mezzogiorno». Un Genepy verde basta per riprendere il cammino, al ritmo lento del campanaccio delle mucche.


Fiume Toce (Piemonte)
Lo scrosciare dell’acqua riporta alla realtà. Sono sospesa sul fiume Toce, nel punto in cui compie un volo di 143 metri. È «il bordo verso il nulla, il confine che divide la tranquillità dalla caduta». Chiudo gli occhi e salgo sul baleno. Destinazione, Certosa di Pavia, dove i monaci vivono ancora in silenzio e in solitudine, dedicandosi al lavoro. «Il frate che ci guida, si ferma su un piccolo rialzo. Ci spiega come il tetto del chiostro, un tempo, fosse ricoperto di metallo e che, in epoca napoleonica, venne rimosso dall’esercito per farne munizioni». Ogni passo dà vita ad una fame insaziabile. È fame di scoperta.


Il biglietto mi conduce nell’Irlanda del Nord. Respiro a pieni polmoni il paesaggio della Giant's Causeway, contea di Antrim, a quasi un’ora e mezza da Derry, la città del «Sunday Bloody Sunday» cantato dagli U2. La natura mostra all’uomo la sua perfezione. «Una parete intera, una specie di molo che si protende in mare, formato da mattoni esagonali perfetti, uguali, finemente levigati».


Segovia
E mi accoccolo nell’oscurità, «che ha già fatto accomodare Segovia tra le sue braccia sicure». Il pullman impiega un’ora per coprire la distanza tra Madrid e la regione della Castiglia e di Leon, tra i sobbalzi sull’asfalto filamentoso e molle. Ancora una pagina. La prima. «…che tu possa sempre viaggiare lontano. Con l’anima». Non si può non andare lontano quando la penna di chi ha viaggiato ti prende per mano. Partire, osservare, conoscere, scrivere, andare oltre e scrivere ancora. Diventa una specie di droga di cui non si può fare a meno. Il mondo riempie a tal punto l’anima da farla traboccare sul foglio bianco.


Fabio Castano
Fabio Castano ha raccolto in un libro, «Viaggi, sogni e altre bellezze», i reportage di viaggio scritti tra il 2009 e il 2011, periodo in cui collaborava con la rivista online «Il reporter». Siamo stati compagni di strada - insieme a tanti altri - in quella meravigliosa avventura, condita con il sapore buono della penna che osserva e fotografa. Esperienze che lasciano il segno. Inevitabilmente.


Nella raccolta ci sono i luoghi che l’autore ha visitato: Varese, Santiago, Orta, Pola, Roma, Morimondo, Arcumeggia, Genova, Maastricht, Macugnaga, Pamplona, Salamanca…


C’è la vita dei luoghi. La vita nei luoghi. E c’è l’anima, quella vera, capace di farsi sfiorare e percepire dagli occhi di chi sa vedere. Sin nel profondo.


                                                                                                                                

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